BARI - «Nonostante le tante sollecitazioni provenienti da più parti in merito alla gravità della situazione delle liste di attesa in Puglia, si continua impunemente a violare la legge e le disposizioni ministeriali. Durante le ultime settimane si sono levate molte voci da parti di gruppi politici e rappresentanti istituzionali, alcune apprezzabili. C'è n'è una però che continua a risultare assente: quella del Presidente Michele Emiliano». E’ quanto afferma il segretario generale Spi Cgil Puglia, Giovanni Forte. Lo stesso rappresentante sindacale, nella sua nota, fa riferimento anche ad un episodio che si sarebbe verificato oggi. «Stamattina una signora si è recata al Cup di Gioia del Colle per richiedere una ecografia con codice di priorità B (entro 10 giorni) ricevendo come risposta: 'Tutte le liste sono chiusè. Quindi non è stata fornita alcuna data. Si tratta della negazione di un diritto espressamente vietata dalla legge regionale n.13 che all’art. 4 prevede il divieto di chiusura delle agende».
«È solo uno dei casi che quotidianamente - aggiunge Forte - si verificano fra i cittadini pugliesi e in particolare i pensionati». Durante il mese di ottobre, lo Spi Cgil di Puglia ha organizzato 52 presidi davanti alle strutture sanitarie della regione. «I quindici milioni - conclude - messi a disposizione di un piano per l’allungamento degli orari di apertura di funzionamento e ricevimento degli assistiti sono solo una prima risposta».
Nel 2021 l’Asl di Bari ha avuto un’economia aziendale di 1,3 milioni di euro «che, voglio sottolineare, non costituisce virtuoso risparmio di spesa, ma mancata soddisfazione di assistenza sanitaria dei cittadini baresi, chiaro indice di una distribuzione errata delle risorse non solo tra le diverse branche, ma anche all’interno di ognuna di esse». Lo dichiara il capogruppo del M5S in Consiglio regionale pugliese, Marco Galante, rispetto al tema delle liste di attesa. «Questa economia - prosegue Galante - si è generata nella branca della fisioterapia, nelle branche a visita, della patologia clinica e addirittura della radiologia, ovvero quella interessata dalle maggiori liste d’attesa. A questo punto ci si chiede se quelle risorse già stanziate dalla Regione, e non spese nel 2021, siano state reimpiegate nel 2022 e come. L'utilizzo delle economie aziendali che si determinano in ogni Asl, cioè delle risorse provenienti dal mancato utilizzo dei budget da parte degli erogatori privati accreditati, è fondamentale per l’acquisto da parte delle stesse Aziende sanitarie locali di ulteriori prestazioni sanitarie rispetto a quelle inizialmente contrattualizzate».