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Emiliano critica Palazzo Chigi: «Noi siamo per il modello Vlora»

 
Michele De Feudis

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Michele De Feudis

Caso Ilva, Emiliano: «L'accordo non mi soddisfa, manca la decarbonizzazione»

Michele Emiliano

Il governatore: «Se si vuole dimostrare a una parte degli italiani che noi i migranti li ributtiamo in mare, tutto si complica»

Giovedì 10 Novembre 2022, 08:03

BARI - Piena collaborazione sui temi dell’antimafia sociale, ma netta distanza sulle politiche nazionali legate all’immigrazione a cui contrappone il “modello Vlora”. Il governatore della Puglia Michele Emiliano, intervenendo all’inaugurazione del centro «Amaranta» a Bari, con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ha colto l’occasione per segnare ancora una volta la linea politico-istituzionale della Regione, antitetica rispetto a quella reazionaria con cui il governo Meloni ha iniziato a gestire il dossier migranti.

«Ho detto al ministro Piantedosi che può contare sulla collaborazione della Puglia, purché su vicende come la gestione dell’antimafia e dell’accoglienza dei migranti non si faccia ancora marketing elettorale»: il monito di Emiliano si inquadra in un costante puntello delle posizioni del centrosinistra nazionale, frenato dalle dinamiche congressuali del Pd e dalle schermaglie con i liberali di Azione-Iv da un lato, e con i grillini dall’altro.

Emiliano contesta la retorica anti-immigrati: «Caricare ulteriormente la disperazione degli italiani, spiegandola con l’arrivo dei migranti che portano via il lavoro, è un atto sbagliato. Crea la necessità, perfino al governo Meloni che non ne avrebbe bisogno, di impegnarsi in respingimenti. Questi ultimi, come abbiamo visto, non sono stati portati a termine perché tutti si sono resi conto che queste persone andavano accolte». Qui Emiliano, che tende sempre più a occupare lo spazio della sinistra identitaria, individua nell’accoglienza degli albanesi giunti con la “nave dolce”, la formula per integrare senza scossoni. «Siamo - rimarca ancora - la terra della Vlora, che ha saputo trasformare l’accoglienza anche in opportunità economiche. Oggi in Albania gli italiani sono considerati dei fratelli perché quel giorno di più di 30 anni fa non è stato mai dimenticato».

Tornando all’attualità delle polemiche per l’accoglienza degli immigrati trasportati dalle nave delle Ong verso la Sicilia, Emiliano sintetizza con decisione il ruolo del governo e di Piantedosi: «Il ministro è un uomo di grandissima esperienza. Riceve un indirizzo politico: se è quello di dimostrare a una parte degli italiani che noi li ributtiamo in mare, sarà molto difficile da gestire questa situazione». La tesi progressista del governatore è invece di accogliere per integrare, soprattutto in agricoltura e nell’assistenza agli anziani.

La polemica con la destra di governo dall’immigrazione si è inoltre allargata alle politiche energetiche. Il leader progressista ha criticato la scelta di Palazzo Chigi “pro tri”: «Stiamo verificando un problema di interferenza molto grave tra quel decreto e diversi parchi eolici che sono stati considerati dal governo strategici. Quindi il governo ci deve dire se quelle aree sono destinate alla prospezione, quindi alla ricerca di nuovi pozzi e giacimenti, oppure se bisogna fare i parchi eolici». Il caso riguarda la sovrapposizione di un progetto di eolico e uno di trivelle al largo di Brindisi. La visione ecologista emilianista è antica e ostile alla prosecuzione dell’utilizzo delle fonti fossili: «Anche se noi dovessimo estrarre tutto il petrolio disponibile nell’Adriatico, avremmo la possibilità di soddisfare, tra molti anni, non più del cinque-sei per cento del fabbisogno nazionale, con danni sia all'energia alternativa, ai parchi eolici, sia al fondale marino molto gravi. Non so se il gioco vale la candela». La chiosa è una apertura al confronto con il governo, ma sui temi energetici e industriali il solco tra Bari e Roma è davvero molto ampio.

Alla manifestazione di ieri mattina non ha partecipato don Angelo Cassano, di Libera Puglia, che ha spiegato la sua assenza in dissenso rispetto alle posizioni di Piantedosi sugli immigrati: «Il richiamo alla legalità per noi è giustizia sociale, accoglienza, diritti. Non possiamo accettare quello che è accaduto in questi giorni con la nave Ocean Viking».

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