Il M5S, primo partito nelle politiche pugliesi, batte i pugni, chiede spazio e reclama in fretta un incontro con il governatore Michele Emiliano per «discutere di temi importanti». Dopo l’esternazione di Grazia Di Bari, consigliere grillino con delega ai borghi, ora anche il coordinatore regionale del Movimento, Leonardo Donno - appena rieletto alla Camera - lancia messaggi alla maggioranza giallo-rosso, chiarendo che non ci sono assessorati in ballo e che sono in giunta per dare risposte ai cittadini. La tesi del parlamentare pentastellato salentino: «Già mesi fa ci siamo confrontati con il vicepresidente nazionale Mario Turco, i nostri consiglieri di maggioranza e l’assessore Barone: abbiamo ragionato sul lavoro fatto e sui temi da portare all’attenzione della giunta. Ora le elezioni sono passate, dopo il risultato del M5S c’è necessità di un vertice con Emiliano». Poi Donno specifica: «Abbiamo preso le distanze dai giochi della vecchia politica e da possibili poltronifici. Stiamo definendo un documento che discuteremo col governatore. Su cosa verte? Su energia, sanità e richieste dei territori». Il missile della Di Bari sull’amministrazione ha alimentato forti polemiche con i dem: «I risultati delle elezioni mettono di fronte alla realtà i tanti rappresentanti di partiti politici o delle civiche. I cittadini quando votano liberamente premiano la coerenza e i programmi chiari. Questo è stato il merito di Conte, negli altri schieramenti c’è stata ambiguità». «Lo spettacolo deprimente - chiosa Donno - è il litigio in corso quando si chiedono poltrone. Ma non è il nostro modo di fare». Maggioranza e giunta a rischio? Donno nega stravolgimenti: «Non abbiamo chiesto nulla a Emiliano. Non metteremo in discussione la stabilità complessiva, ma i cittadini hanno premiato la nostra campagna elettorale e il nostro lavoro con i consiglieri regionali. Il grande risultato raggiunto ci impone di essere più incisivi e determinanti: non con posti, ma con temi su cui portare a casa risultati». Il monito: «Noi ci siamo se siamo utili ai cittadini. Se non lo saremo più, possiamo lasciar fare agli altri. Come abbiamo fatto con Draghi al governo nazionale». C’è il nodo delle prossime regionali, dopo la rottura tra i giallo-rossi in Sicilia e le incertezze nel Lazio: «Il dopo Emiliano? È presto per parlare di questo. Ora abbiamo una identità ben definita, altri la devono ritrovare. Il nostro campo è quello progressista, con argomenti ben definiti. Di sicuro con gli attuali vertici del Pd non è possibile valutare scenari futuri».
Prova mediare con gli alleati, non nascondendo una certa irritazione, il segretario regionale dem Marco Lacarra: «Non mi pare che ci sia una crisi alla regione. Quando ci sono le politiche, c’è sempre qualche riverbero nelle amministrazioni territoriali». E sulle accuse della Di Bari usa l’ironia: «Regione deprimente? La consigliera si faccia una vacanza, così recupera un po’ di entusiasmo. Vedo un momento complicato difficile per la Puglia e l’Italia, e una giunta che sta lavorando bene. Penso al lavoro di Pentassuglia nell’agricoltura: è straordinario, ha rimesso in moto un assessorato che era fermo». Sulle future alleanze con i grillini il deputato barese resta però possibilista: «Spero che i percorsi comuni si possano costruire a partire dalla prossime amministrative. Il Pd ha una guida in questo momento e i 5S - se vogliono dialogare - hanno i nostri interlocutori. Ognuno fa i conti a casa sua…». Dai civici di Con, infine, arriva il commento del consigliere regionale Stefano Lacatena: «Comprendo lo scoramento della Di Bari per la reazione dei cittadini allo spettacolo messo in scena dalla politica. Bisogna lavorare insieme, perché l'alternativa è un individualismo che si nutre solo di propaganda».