Domenica 07 Settembre 2025 | 22:18

Puglia, le carceri scoppiano: tasso di affollamento da record

 
Gianpaolo Balsamo

Reporter:

Gianpaolo Balsamo

Puglia, le carceri scoppiano: tasso di affollamento da record

Oltre 3900 detenuti negli 11 istituti penali (+134%). Tanti i suicidi

Sabato 20 Agosto 2022, 08:02

BARI - La Puglia è tra le regioni col più alto tasso di sovraffollamento carcerario e, come se non bastasse, gli spazi ridotti, le strutture obsolete, le malattie e il disagio psichico dietro le sbarre sono problemi diffusi che affliggono un sistema penitenziario in affanno.
Il triste primato relativo al sovraffollamento, già più volte denunciato da Antigone Puglia, è stato ribadito anche dall’ultimo report pubblicato sul sito del Ministero della Giustizia e aggiornato allo scorso mese di luglio. Negli 11 istituti penali pugliesi (la Casa di reclusione di Turi, l’Istituto penale maschile e femminile di Trani, la Casa circondariale «Carmelo Magli» di Taranto, le Case circondariali di San Severo, Lucera, di Lecce, di Foggia, di Brindisi, la «Francesco Rucci» di Bari e la casa di reclusione a custodia attenuata di Altamura), infatti, a fronte di una capienza regolamentare di 2.896 detenuti, ne sono presenti 3.848 (di cui 187 donne e 583 stranieri) con un tasso di affollamento medio del 134,2% (media nazionale del 107,4%).

«Purtroppo i dati regionali diffusi dal Ministero sono confermati anche dal nostro rapporto di Antigone sulle condizioni di detenzione», commenta l’avvocatessa Mariapia Scarciglia, presidente di Antigone Puglia, l’associazione che si batte affinché la salute di chi è privato delle libertà sia sempre salvaguardata e la loro condizione di vita sia dignitosa.
«Il quadro che emerge rispetto al problema della detenzione in Puglia - continua - ci porta purtroppo ad avere un triste primato per essere tra le regioni più sovraffollate. A questo si aggiunge tutta una serie di problemi strutturali dei quali soffrono le galere italiane e pugliesi: l'aumento di detenuti vulnerabili, tossicodipendenti, senza fissa dimora, persone fragili che già fuori dal carcere non avevano una rete sociale e un supporto e che in carcere acutizzano i loro problemi, diventando detenuti con disagio psicologico e psichiatrico. Questo crea un quadro allarmante e una bomba pronta a esplodere in qualsiasi momento». Non a caso, purtroppo, il numero dei detenuti che si sono tolti la vita dietro le sbarre è cresciuto notevolmente in quest’ultimo periodo sia a livello nazionale che in Puglia. L'ultimo suicidio nella nostra regione risale al mese di giugno nel carcere di Bari. È stata l sesta vittima tra i detenuti pugliesi: si tratta di un 30enne con problemi psichici. Il giovane era entrato nella casa circondariale barese da qualche giorno. Era stato condannato per omicidio e avrebbe dovuto scontare una pena fino al 2042.

«Nelle nostre carceri - continua la referente di Antigone Puglia - abbiamo un tasso molto alto di detenuti in custodia preventiva in attesa di giudizio. Si è calcolato che il 62% è alla seconda carcerazione. Questo dimostra che lo strumento carcerario non è la giusta risposta penale o per lo meno non può bastare o non è sufficiente a rispondere a diverse esigente sociali o economiche. Occorrerebbe rafforzare le misure alternative esterne puntando sul lavoro, la formazione e lo studio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)