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Bufera politica su Emiliano: Fdi ora chiede le dimissioni

 
Roberto Calpista

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Roberto Calpista

Bufera politica su Emiliano: Fdi ora chiede le dimissioni

Lega: «Nomine inadeguate». FI: «Dal Pd silenzio ipocrita»

Domenica 10 Luglio 2022, 12:57

«Emiliano si deve dimettere»: l’affondo porta la firma dell’on. Marcello Gemmato, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, alla luce dello scandalo emerso a Lecce. «Continua a imbarazzare la Puglia e l'Italia intera la corte del magistrato Michele Emiliano: agli onori della cronaca balzano ogni giorno arresti per corruzione, mazzette, voto di scambio. Nel silenzio, invece, il governatore della Puglia. Chissà se per l’imbarazzo – sostiene Gemmato in un comunicato inviato agli organi di informazione - o per l’assoluta certezza che lui tutto può. La strategia del cado dal pero, finora, l’ha aiutato a restare al suo posto impunito: eppure una responsabilità, quantomeno morale, il presidente ce l’ha e deve offrirla sul tavolo dei pugliesi perbene, condannati a quella vergogna quotidiana che non rende giustizia ad una regione che potrebbe vivere di ricchezze territoriali e dignità del marchio». «È forse giunta l’ora - aggiunge il deputato di Fratelli d’Italia - di chiudere questo capitolo e di rassegnare le dimissioni, considerando che la sua attività di governo - come dimostrano le telecamere che registrano le sedute dei Consigli regionali - è poco settata sui lavori d’Aula e sulla politica e più proiettata alla gestione e all’arricchimento della rete di potere utile solo alla perenne campagna elettorale personale». Secondo il dirigente di Fdi, «la scelta di ciascuno» degli «uomini» di Emiliano «si rivela fallimentare: la gestione della regione è nelle mani di presunti corrotti e dalla condotta morale deprecabile. Una sequela di azioni contra legem che Emiliano sminuisce o alleggerisce nelle sue dichiarazioni, e che consegna così un’idea di impunità tale che ogni giorno indagano o arrestano uno dei suoi. Un magistrato - ha proseguito Gemmato nel suo intervento - dovrebbe dare l’esempio, attorniarsi di gente che vive nella legalità, garantire un governo limpido e specchiato, non invece sguazzare nelle inchieste e negli arresti. Tenuto anche conto che, se la stessa condotta l’avesse avuta un presidente di centrodestra, a quest’ora l’avremmo visto lapidato in pubblica piazza. Emiliano sa vincere le elezioni? Col suo metodo - ha concluso - saprebbero vincerle tutti». «La questione morale ormai pervade l'amministrazione regionale di Michele Emiliano» dichiarano, invece, in una nota Davide Bellomo, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Puglia, e i consiglieri regionali Giacomo Conserva, Gianfranco De Blasi e Joseph Splendido. «Gli scandali sono diventati un tema continuamente all’ordine del giorno che mette a dura prova anche il nostro granitico garantismo. Di fronte a tante scelte sbagliate - si legge in una nota - a nomine che si sono rivelate quanto meno discutibili e inadeguate, al di là degli aspetti penali che saranno accertati dalla magistratura, l’unica cosa da fare è azzerare tutto». «Far finta di non vedere significa distruggere l’immagine, la credibilità e l’affidabilità della Puglia. Ora la migliore parte del centrodestra torni a lottare unita per restituire alla Puglia un Governo regionale - concludono - di qualità e capacità».

Al coro di centrodestra si unisce Forza Italia con il commissario regionale di Forza Italia, l’on. Mauro D’Attis, ed il vice commissario, il sen. Dario Damiani. «Noi vogliamo una Puglia libera dalle catene del clientelismo, libera dal “sistema Emiliano” che stritola il confronto libero. Nella nostra regione è scoppiata una questione etica e c’è un intero circolo di potere che si sta disgregando. Lo stesso che impedisce lo svolgimento di elezioni libere dalla maglia clientelare e che sbarra la strada alle altre forze: non c’è partita ad armi pari e vincere è quasi impossibile. Questa è la verità e noi la denunciamo da tempo. Certo, non ci discostiamo dal garantismo che fa parte della nostra cultura, ma le responsabilità politiche ci sono e sono tutte ascrivibili al presidente Emiliano: è lui che ha scelto chi nominare, è lui che ha scelto chi è finito poi nei guai giudiziari. E’ strano, quasi incredibile, che il Pd, a cominciare dagli onorevoli Boccia e Lacarra, continui a non esprimersi su una vicenda così grave, che si espande ogni giorno con nuovi dettagli ed altre persone coinvolte, e che si aggiunge a un elenco già numeroso di vicende simili o addirittura più gravi. Uno spettacolo - concludono i due esponenti forzisti - a cui i pugliesi, compresi quelli che li hanno votati, non meritavano di assistere».

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