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Allarme siccità: la Puglia è la regione d'Italia in cui piove meno

 
Redazione online

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Lo afferma Coldiretti che comunica che nei prossimi giorni sarà richiesto lo Stato d'Emergenza

Giovedì 23 Giugno 2022, 14:54

«La Puglia è la regione d’Italia dove piove meno. E’ un triste primato». E’ quanto afferma Coldiretti Puglia sulla base del rapporto dell’Ispra e del sistema nazionale per la protezione dell’ambiente. In questi giorni - aggiunge l’associazione - è in fase di predisposizione la dichiarazione dello stato di emergenza per la siccità con l'istituzione di un coordinamento tra Protezione civile e vari ministeri. Secondo i dati forniti da Ispra, in Puglia piovono 641,5 millimetri annui medi con impatti «gravi sull'agricoltura causati dalla siccità che distrugge le coltivazioni e favorisce i roghi e rappresenta la calamità più rilevante per i campi. Negli invasi artificiali per l’assenza di piogge «mancano 71 milioni di metri cubi d’acqua rispetto alla capacità», secondo i dati dell’Osservatorio Anbi nazionale. «A preoccupare - denuncia Coldiretti Puglia - è la riduzione delle rese di produzione delle coltivazioni in campo come il grano e gli altri cereali, ma anche quella dei foraggi per l’alimentazione degli animali e di ortaggi e frutta che hanno bisogno di acqua per crescere». «A risentire è tutto il settore agricolo nel 2022 divenuto rovente - prosegue la nota - con la frutta e la verdura in campo bruciate dal solleone e i frequenti incendi in Salento e nel foggiano». «Una situazione - viene precisato - che fa salire ben oltre i 100 milioni di euro il conto dei danni provocati nel 2022 all’agricoltura pugliese per il caldo e la siccità soprattutto per le quantità e la qualità dei raccolti». «Per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie abbiamo elaborato e proposto per tempo un progetto concreto immediatamente cantierabile nel Recovery plan, un intervento strutturale reso necessario dai cambiamenti climatici. Il progetto - conclude la Coldiretti - prevede la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti»

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