Ingegner Vincenzo Marzi, responsabile struttura territoriale Anas Puglia, i lavori sulla Statale 16 fanno discutere cittadini, politica e istituzioni per i disagi nella viabilità che durano ormai da mesi. Che progetto è in ballo?
«Abbiamo un investimento per migliorare l’infrastruttura, inserito nel contratto di programma Stato Regione per 250 milioni».
Cosa prevede?
«Riguarda lavori di messa in sicurezza lungo l’intera infrastruttura stradale tra Bari e Lecce. Abbiamo appalti e progetti esecutivi. Questo è il primo step, con quattro imprese che stanno sviluppando dei cantieri; due operative dallo svincolo per Cozze e Conversano fino all’ingresso di Polignano, una sulla SS 379 a partire dall'innesto con la SS 16 e l’ultima sulla Brindisi-Lecce. Il quinto lotto è in fase di contrattualizzazione».
La tempistica non convince.
«Avevamo consapevolezza dell'impatto di cantieri che potessero interessare l’intera infrastruttura da Bari a Lecce. Abbiamo incontrato i prefetti di Bari, Brindisi e Lecce, chiedendo di attivare un Cov, comitato operativo per la viabilità. Abbiamo tenuto nel settembre scorso queste riunioni nelle quali è regolata - su disciplina del ministero - la presenza della polizia stradale e dei comuni interessati dai lavori. Abbiamo avuto modo di illustrare e quindi di raccogliere il consenso sia sulle modalità di esecuzione dei lavori, che sono state pensate per garantire la sicurezza della circolazione e delle maestranze, che sulle tempistiche».
E la Regione?
«Ci siamo sentiti anche con loro, ancorché non in sede di Cov la cui composizione è disciplinata per legge e non nella disponibilità di Anas».
Nessuno obiettò?
«Si previde di sospendere da metà giugno a settembre i lavori stradali. Abbiamo pianificato i lavori fino al 15 giugno, stabilendo poi di riaprire i cantieri stradali a settembre, non appena ci si saranno le condizioni. Ci fermeremo i tre mesi estivi, considerati in quel momento i più critici per la circolazione. Si lavora nove mesi in sede. Dal 15 giugno saranno eseguite lavorazioni che non impegnano la sede stradale».
È sorpreso dalle polemiche?
«Sorpreso è una parola forte. Conosco quella strada. Abbiamo avuto punte di traffico il 18 aprile, il 25 aprile come in tutta Italia. Abbiamo cura di presidiare e monitorare costantemente la situazione. Per questo fine settimana abbiamo riaperto la carreggiata nord, nel tratto compreso tra lo svincolo di Polignano nord e quello di Cozze dove si cammina su due corsie. È rimasta la difficoltà in carreggiata sud. Il 2 giugno c’è stato un flusso di traffico notevole, in tutta Italia, che ha creato un oggettivo disagio nei tratti dove ci sono cantieri inamovibili».
Non c’erano alternative a questo iter per i lavori?
«Li abbiamo pianificati da tempo secondo queste modalità e non ci sono state le possibilità di anticipare alcune fasi. I cantieri sono comunque in evoluzione. Da lunedì lavoreremo per aprire, entro il prossimo fine settimana, le due corsie su un’altro chilometro di statale in direzione sud, accorciando il cantiere complessivo, fermo l'obiettivo di restituire l’intero tratto entro il 15 giugno».
Quando si prevede il completamento finale di questi cantieri?
«I lavori dovranno svilupparsi lungo un itinerario di 120 chilometri. Riguardano buona parte della Bari-Lecce. Solo i primi lotti sono già avviati, dopo l'estate ne dovremmo attivare altri quattro. Faremo lavorazioni oltre che sullo spartitraffico, anche su barriere di sicurezza laterali, illuminazione e pavimentazione. In occasione degli incontri tenuti presso le prefettura avevamo escluso la possibilità di cantierizzare contemporaneamente 120 chilometri. Svilupperemo un nuovo programma delle attività che tenga conto delle esigenze del lavoro con quelle della mobilità per completare le opere nei tempi necessari».
Agli automobilisti imbottigliati per ore cosa può di dire?
«Per questi due cantieri, si tratta di avere altri dieci giorni di pazienza. Da settembre ci saranno però altre limitazioni su strada. Sono lavori non semplici, ma necessari. Ritenuti necessari da tutti per la messa in sicurezza dell’itinerario».