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Puglia, quei 60 morti ancora senza identità

 
Gianpaolo Balsamo

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Gianpaolo Balsamo

Puglia, quei 60 morti ancora senza identità

La regione è al sesto posto in Italia. Triste primato per il Foggiano, con 19 corpi ignoti

Venerdì 03 Giugno 2022, 14:29

Una croce e una data incisa su una targhetta poggiata sul cumulo di terra o, anche, un semplice cartellino appeso all' alluce del corpo privo di vita che attende ancora un nome. Null'altro.

Sono 60 in tutto (su 974 a livello nazionale) i cadaveri, scheletri o semplici brandelli di corpi senza identità. Sono i morti sconosciuti, i fantasmi senza nome delle sei province pugliesi. Sono i cadaveri che nessuno più reclama.

«Non pochi», stimano negli istituti di medicina legale. Ma il censimento, è bene evidenziare, non è ancora completo, perché devono essere acquisiti i dati di alcuni Comuni, aziende ospedaliere ed istituti di medicina legale in ritardo, ma il numero dei corpi senza nome - fanno sapere dagli uffici del prefetto Antonio Bella, dallo scorso mese di febbraio Commissario straordinario del Governo per la gestione del fenomeno delle persone scomparse - non dovrebbe ormai salire di molto.

Fantasmi privati di storia e identità quasi sempre da una morte violenta, i cadaveri anonimi stazionano per un po' nelle celle-frigo degli obitori prima di finire per sempre nei sepolcri più poveri del settore inumazioni dei camposanti. Ed è certo che nessuno, davanti alla loro fossa senza nome, pregherà mai o metterà un fiore pietoso. Non è certo se si tratti di vittime di disgrazie o delitti mai risolti o di persone scomparse, andate incontro alla morte e all'oblio senza lasciare traccia di sé. Di loro restano pochi riferimenti certi: la data, il luogo del ritrovamento e, per i più «fortunati», poche notizie circa la nazionalità se è nota, l’abbigliamento indossato o segni particolari.

E allora, spulciando il macabro Registro Nazionale Cadaveri Non Identificati (consultabile online e costantemente aggiornato dall’Ufficio del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse che lavora insieme a Comuni, Procure, Forze dell’ordine e all’Associazione nazionale «Penelope» delle famiglie e dei familiari delle persone scomparse) non si può non rimanere colpiti, per esempio, che un corpo rimane senza nome e nessuno lo reclami dal 21 agosto 1977: è il caso del cadavere più «anziano» (dei 60) in Puglia, di un uomo trovato in località «Saline» a Brindisi. Da 45 anni, cioè, quel corpo senza vita (come tutti gli altri) non è stato reclamato da alcun familiare.

Di lui, per esempio, leggendo la sua scheda nella sezione «effetti personali», si sa che indossava «un orologio in metallo "Omega”, aveva un borsello all'interno del quale un portafogli con lire 45.700, un pettine metallico marca "Volma-hand" made in Sweden, una penna biro marca "Dot" e un paio di occhiali da vista con la stampigliatura su una stanghetta "Metzler”». Forse un «sovradosaggio di barbiturici» tra le presunte cause della sua morte che, si legge sempre nella scheda, sarebbe avvenuta «48 ore prima del ritrovamento».

Il cadavere non identificato «più recente» in Puglia è quello di una donna, rinvenuto lo scorso 19 novembre a Casarano: il corpo in avanzato stato di decomposizione aveva accanto solo «alcuni indumenti non precisati».

Sono solo alcuni dei dati che è possibile visionare consultando il database del Registro generale dei cadaveri non identificati che è stato istituito nel 2007 e che contiene le informazioni più significative riguardanti i segni fisiognomici particolari, le circostanze del rinvenimento dei corpi e i riferimenti relativi alle Procure e agli uffici che hanno in trattazione il caso.

Per promuovere e sviluppare azioni comuni in materia di riconoscimento e di identificazione dei corpi senza identità, il Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse coopera, attraverso la stipula di intese, con enti locali e organismi nazionali su vari fronti della materia. Tutte le informazioni che riguardano i cadaveri non identificati confluiscono nel sistema informativo nazionale Ricerca Scomparsi (Ri.Sc.) che consente, tra l’altro, l’incrocio con i dati raccolti sulle persone scomparse che, in Puglia, dal 1974 sono 4817 di cui 586 italiani e 4231 stranieri.

Per l’acquisizione delle informazioni, gli operatori hanno condiviso un modello denominato «Scheda post mortem» (PM) su cui vengono annotate tutti i dati riguardanti il cadavere non identificato: i connotati salienti, le sue condizioni, le probabili cause del decesso, il prelievo del campione biologico, foto e altri elementi che possono essere ritenuti utili alla sua identificazione.

Ma cadaveri senza una identità si trovano anche nei vari Istituti di medicina legale presenti in Puglia: corpi privi di vita in attesa di un riconoscimento che, forse, non avverrà mai. Questo spesso a causa della scarsa comunicazione tra le diverse forze in gioco (polizia, medici legali, enti comunali), alle quali spesso basterebbe incrociare i dati in loro possesso per giungere ad una rapida identificazione delle vittime.

Tra le province pugliesi è la Capitanata che detiene il macabro «record» regionale di corpi rinvenuti senza vita e senza identità (ben 19), seguita dalla provincia di Brindisi (17), il Barese (12), 8 nel Leccese e 3 nel Tarantino. Di questi corpi senza identità, la maggior parte (41) sono di uomini.

La lista dei cadaveri senza nome è lunga nella nostra regione: la Puglia è la sesta regione italiana dopo il Lazio (con 253 corpi non identificati), la Lombardia (131), la Campania (91), la Sicilia (74) e il Veneto (61). Una macabra lista che nasconde, siamo certi, storie di emarginazione, malattie, tragedie della disperazione (la maggior parte sono infatti i cadaveri recuperati in mare o in sua prossimità) e familiari.

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