BARI - «Mezzi agricoli fermi, terreni incolti e dieta ferrea per gli allevamenti. È questo il triplice effetto dei rincari dei prezzi dei carburanti e delle materie prime. L’esponenziale crescita dei costi si sta abbattendo come uno tsunami sull'agricoltura tanto da imporre alle aziende uno stop alle coltivazioni e a ridurre anche l’alimentazione agli animali». È quanto denuncia Cia agricoltori Puglia. I titolari delle aziende agricole non possono «seminare - aggiunge l'associazione - perché i concimi hanno avuto un rincaro insostenibile. I semi non si possono acquistare perché sono aumentati troppo, per non parlare poi del gasolio, arrivato a quasi un euro e mezzo per litro. Con questi prezzi non si possono più coltivare i terreni e fare le lavorazioni di aratura e semina».
A causa dei rincari sono stati messi a dieta anche i bovini e «c'è chi dà da mangiare - osserva l’associazione - soltanto fieno senza l’aggiunta di altri nutrienti che sono necessari per la loro crescita». Inoltre i mezzi «vengono per lo più - osserva Pietro De Padova, presidente di Cia Due Mari (Taranto-Brindisi) - tenuti fermi. Se andiamo avanti così, saremo costretti a tornare al cavallo e alla zappa. Chi vive sul campo i problemi come noi, sa cosa sta succedendo, è un effetto a valanga».

L’esponenziale crescita dei costi si sta abbattendo come uno tsunami sull'agricoltura tanto da imporre alle aziende uno stop alle coltivazioni
Sabato 12 Marzo 2022, 15:46
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