BARI - I 113 milioni di fondi Cipe per la Puglia? Per Michele Emiliano sono «l’effetto della dialettica con il governo» e vanno ascritti come risultato del «modello Puglia», schema che consente di rivendicare attenzione da Palazzo Chigi e di aprire anche un contenzioso virtuoso. Il governatore della Puglia, incontrando i media nel Circolo Barion (è passato a salutarlo anche l’assessore Udc Totò Ruggeri), ha da un lato formulato un appello per sostenere il centrosinistra e, dall’altro, ha enumerato i progetti che sarà possibile realizzare con le risorse «supplementari» giunte dal governo nazionale.
Da interventi sulle infrastrutture stradali a collegamenti ferroviari a Brindisi e Bari, a realizzazioni per la viabilità portuale: gongola, dunque, Emiliano che può stilare un elenco di interventi in grado di modernizzare la regione. «Interverremo per migliorare la condizione generale stradale della provincia di Foggia, dove c’era un abbandono infrastrutturale da troppo tempo»: questo è stato il riferimento al secondo lotto tangenziale est di San Severo (elogiato dal sindaco dauno, Francesco Miglio). Poi le risorse per il quartiere Sant’Anna, periferia dimenticata a Bari negli ultimi anni: «Lì - spiega ancora - abbiamo costruito un quartiere da 15mila abitanti. Una vera e propria città, tra contraddizioni e ritardi. Adesso realizzeremo una stazione ferroviaria: questa è la visione di mobilità urbana del centrosinistra, che non realizza parcheggi nel centro ma investe sul trasporto pubblico, cercando di limitare gli effetti del pm10». C’è spazio per un passaggio su Brindisi che riceverà risorse per l’aeroporto e per il potenziamento dell’ospedale «Perrino». Il pragmatismo di Emiliano si è materializzato in un appello affinché si possa porre rimedio alla mancanza di finanziamenti per alcune opere previste nel Piano per il Sud: «In tanti casi la copertura ci sarà dal 2020. Allora o i soldi arrivano per tempo o devono allungare i tempi per la cantierizzazione».
La vocazione ecologista del presidente dem è evidente sul caso-inceneritore di Modugno: «Nel piano di rifiuti regionale che stiamo preparando non è previsto a Modugno un inceneritore. Non crediamo che quell’impianto sia necessario». La precisazione: «Gli uffici valuteranno con le norme in vigore le risposte alle istanze dei privati. La Regione non si costituirà nei giudizi sugli impianti di ossido-conduzione. Siamo pronti ad accettare la prospettiva offerta dal comune di Modugno e speriamo che il ricorso venga accolto». Da magistrato in politica specifica ulteriormente che «chi ha responsabilità di governare i territori, si rende conto che non si possono violare le norme che i privati fanno valere di fronte alla pubblica amministrazione».
Infine la querelle gasdotto: «Anche Leu e Forza Italia hanno una posizione critica sul Tap, la stessa del Pd pugliese. Il prossimo governo - ha concluso con un auspicio - deve spostare altrove l’approdo del gasdotto. Su Tap, come sull’Ilva, ci auguriamo che il prossimo esecutivo ci fornisca le risposte eluse dal precedente».