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Sgominata la «gang del Torrone»
9 arresti a Cremona e Foggia

 
Franco Giuliano

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Franco Giuliano

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Mercoledì 28 Febbraio 2018, 09:45

18:57

MILANO - Sono tutti pugliesi, residenti a Foggia, Cerignola o a Modena, salvo un albanese che abitava nel Cremonese, i nove componenti della 'gang del Torrone', arrestati dagli agenti della Squadra Mobile di Cremona con i loro colleghi di Foggia e Modena, e che sono ritenuti autori di 21 furti in tutt'Italia ai danni di fabbriche e magazzini di alimentari messi a segno nel corso di tutto il 2015.

Il loro capolavoro era stato il 'colpo', la notte tra il 26 e 27 maggio di quell'anno, nella ditta Vergani Secondo s.p.a., a Cremona, dove, almeno in sette, arraffarono materie prime per la produzione di torrone e altri prodotti per 400mila euro.
Da lì erano partite le indagini basate sull'analisi di immagini di diversi sistemi di videosorveglianza, di notevoli traffici telefonici acquisiti in concomitanza della notizia di furti simili e su pedinamenti che hanno portato alla luce l'associazione a delinquere che, in alcuni mesi, oltre alle materie prime per la produzione del dolce della città del Torrazzo si era impossessata anche di salumi e forme di parmigiano per centinaia di migliaia di euro.

I furti erano messi a segno con professionalità: schede sim attivate alla bisogna, riferibili a utenze mobili intestate a sedicenti stranieri utilizzate solo per la commissione dei furti e poi fatte sparire con i telefoni; una continua e maniacale bonifica ambientale dei veicoli, per localizzare gli apparati di localizzazione satellitare (scoperti in due occasioni a bordo di due mezzi pesanti intestati a dopo poche ore dal ritorno a Cerignola); numerosi e attenti sopralluoghi sugli obiettivi prescelti e una diversificazione dei ruoli nel gruppo.

Secondo le indagini degli agenti diretti dal capo della Mobile Cremonese, Mattia Falso, al vertice c'era S. M. 54 anni, il quale individuava gli obiettivi da colpire, pianificava le azioni e gestiva i contatti con i residenti nel Foggiano.
Il braccio operativo era costituito da suo figlio e suo genero che erano affiancati dall’albanese che vive in provincia di Cremona. Altri avevano compiti di tipo logistico tra i quali quello di trovare gli autisti e i mezzi pesanti da utilizzare il trasporto della merce. Uno degli indagati, in particolare, era intestatario di tutti i veicoli emersi nel corso dell’indagine.  (di Stefano Rottigni, ANSA)  

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