Regione Puglia favorevole al salvataggio di Ferrovie Sud Est e Bnl per il momento non ammessa al voto sul concordato preventivo, perchè sulla banca sono in corso accertamenti da parte della Procura nell’ambito dell’indagine sul crac della società di trasporti pugliese. Si è aperta così l’udienza dinanzi al Tribunale fallimentare di Bari nella quale l’adunanza dei creditori era chiamata a votare per il salvataggio della società.
All’indomani degli 11 arresti disposti dalla Procura di Bari nell’ambito dell’inchiesta per bancarotta fraudolenta a carico degli ex vertici di Fse che ha accertato sprechi e distrazioni di fondi, il procuratore aggiunto Roberto Rossi e i pm Bruna Manganelli e Luciana Silvestris avevano chiesto un rinvio dell’udienza per consentire di rivalutare i crediti reali.
A supporto della richiesta, la Procura ha anche depositato in aula un decreto di perquisizione eseguito nei mesi scorsi nei confronti di Bnl, la banca di riferimento di Fse negli anni in cui sarebbero state commesse le condotte fraudolente che avrebbero portato al crac da 230 mln di euro. Il giudice Nicola Magaletti non ha concesso il rinvio ma ha accolto la richiesta di non ammettere per il momento al voto Bnl e tutti i creditori coinvolti nell’indagine, tra i quali anche l’avvocato Angelo Schiano e l’imprenditore Carlo Beltramelli, che sono tra le persone arrestate ieri.
Tra i creditori che già oggi hanno espresso il proprio voto c'è la Regione Puglia. Il presidente Michele Emiliano, presente all’udienza, ha votato a favore del concordato e quindi del salvataggio della società. Si tornerà in aula il prossimo 14 marzo per proseguire le operazioni di voto.
FS: GIUSTO IL PASSAGGIO A GRUPPO - «La scelta del Ministro dei trasporti Graziano Delrio di trasferire il 4 agosto 2016, con decreto, a Fs Italiane la partecipazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in FSE (Ferrovie del Sud Est) si sta rivelando la più idonea per la soluzione degli annosi e gravi problemi dell’azienda, frutto delle precedenti gestioni». Così in una nota l’a.d. di Fs Renato Mazzoncini.
«Il nuovo percorso industriale di Fse, avviato dal Gruppo Fs Italiane in accordo con il Mit, attraverso gli interventi di potenziamento della rete ferroviaria e con l’acquisto di nuovi bus (nei prossimi cinque anni sono previsti investimenti per 578 milioni di euro), come elaborato nel Piano concordatario che deve essere approvato dai creditori, ha rimesso al centro delle politiche aziendali la sicurezza del sistema e il rapporto trasparente con i clienti», spiega Mazzoncini.
«Il concordato preventivo in continuità potrà determinare, nel rispetto delle norme italiane e comunitarie, il risanamento contabile della società. Inoltre - prosegue - la procedura concordataria ha consentito e consentirà alle Autorità competenti di accertare le cause che hanno determinato il dissesto economico e industriale di FSE e di perseguire le condotte dissipatorie della precedente gestione nonché il recupero dei connessi crediti, diversamente destinati ad andare prescritti».