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«Aumentano omicidi
e numero femminicidi»

 
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Anno giudiziario Franco Cassano

Sabato 27 Gennaio 2018, 10:30

26 Gennaio 2019, 11:12

BARI - In due anni nel distretto di Corte di Appello di Bari gli omicidi volontari sono aumentati da 79 a 99 e i femminicidi da 19 a 25. Il dato è contenuto nella relazione del presidente della Corte di Appello di Bari, Franco Cassano, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario.
«L'aumento crescente dei reati di omicidio volontario (20 in più dal giugno 2015 al giugno 2017) potrebbe far dubitare, nonostante la sensibile diminuzione di taluni reati (estorsioni, usure, rapine), nel miglioramento della sicurezza collettiva in ambito distrettuale. Tuttavia, - evidenzia Cassano - occorre correlare quei dati con gli esiti delle indagini, che, generalmente, hanno assicurato in tempi rapidi alla giustizia i responsabili degli eventi delittuosi (come dimostra l’aumento sensibile dei procedimenti con autore noto), restituendo alla collettività un tasso elevato di percezione della propria sicurezza».

«Il dato foggiano - continua il presidente - conferma l’allarme crescente determinato dalla consumazione dei reati in quei territori, che va ad aggiungersi a quello suscitato dalla criminalità organizzata del foggiano e della mafia garganica, due associazioni criminali che agiscono con metodo mafioso, pervadendo l’intera Capitanata e assoggettandola ad una omertà che, spesso, si fonda sul consenso e sulla connivenza. L’efferatezza di taluni recenti omicidi ne ha finalmente portato alla ribalta la pericolosità sociale. Seguiranno sicuramente importanti risultati a livello di indagini».

Nella relazione si evidenzia anche l’aumento dei procedimenti per corruzione, concussione, peculato e stalking, e la diminuzione di quelli per riciclaggio, usura ed estorsione. Cassano ha, inoltre, sottolineato il calo delle pendenze sia nel settore penale che in quello civile nonostante l’aumento dei nuovi procedimenti e le carenze di organico. «Ciononostante, - ha detto - in questo distretto sono state assunte decisioni qualitativamente importanti e innovative», facendo riferimento ai provvedimenti in materia di contrasto al terrorismo islamico e in tema di manipolazione del mercato.

«EDILIZIA GIUDIZIARIA: LA SPERANZA» - Per la prima volta da tanti anni il tema dell’edilizia giudiziaria barese è affrontato con ottimismo nella cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario. Il presidente della Corte di Appello di Bari, Franco Cassano, ricordando la firma del protocollo d’intesa per la realizzazione del nuovo Polo della Giustizia, dice che «sembra quasi incredibile, eppure oggi è lecito sperare che il cammino per la soluzione della questione possa dirsi intrapreso». «Possiamo finalmente sperare - dice Cassano - che in un futuro più o meno prossimo, i luoghi di esercizio del nostro lavoro torneranno ad essere dignitosi; e magari possiamo sognare un edificio esteticamente bello, funzionale; un edificio che, ad esempio, sia collegato ad un asilo nido e ad un supermercato, per il rispetto che anche nel settore della giustizia si dovrebbe alla genitoriali e in particolare alle lavoratrici madri; un edificio - conclude - che abbia anche delle sale addette ai giornalisti, per il rispetto che si dovrebbe a quella funzione».
Parla poi di rapporti «più sereni» che in passato fra politica e magistratura e di maggiore «attenzione per i diritti individuali» (ricordando le leggi in materia biotestamento e stepchild adoption), ma non «verso i diritti sociali». «Ci si sta abituando persino alla povertà estrema, - dice Cassano - personificata da quanti dormono sul marciapiede nel pieno centro della città, e si è passati velocemente dal tentativo iniziale di offrire loro tutela, ad una feroce ostilità, che mira all’eliminazione della loro visibilità».

CONSENSI POPOLARI PER IL MAGISTRATO POPULISTA - «C'è sempre qualcuno, per lo più un partito politico, pronto a prospettare, per il magistrato populista, ora una prebenda, ora un beneficio». È un passaggio della relazione del presidente della Corte di Appello di Bari, Franco Cassano, letta in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario.
«L'idealtipo professionale del magistrato populista - dice Cassano - è poco apprezzato all’interno della magistratura, e per vero è praticato da pochissimi, riceve però i consensi popolari, a volte tanto più ampi quanto più le iniziative giudiziarie si presentino roboanti e forzate».
Nello spiegare questo concetto, il presidente dice che «la magistratura si confronta con i sentimenti dell’antipolitica, che alla magistratura chiede di attribuirsi e di interpretare il ruolo di unica istituzione sana del Paese, un ruolo rischioso, che può rendere infruttuoso il confronto tra le istituzioni e i poteri dello Stato».
«Nella logica giustizialista, - dice ancora - le garanzie diventano inutili formalismi sia quando si chiede di combattere il nemico sociale, oggi in particolare il migrante, ma anche il povero, sia quando ai giudici si chiede di «vendicare» i torti subiti ad opera dei potenti, dei poteri forti».

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