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Bari, negozio annuncia
apertura con sconti al 50%
Insorgono i commercianti

 
Nicola PEPE

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Nicola PEPE

Bari, negozio annunciaapertura con sconti al 50%Insorgono i commercianti

un cartellone annuncia la promozione il prossimo 2 dicembre. Lettera all'assessore

Lunedì 27 Novembre 2017, 11:36

13:30

Un enorme cartellone pubblicitario annuncia l’apertura di un nuovo negozio di abbigliamento. È comparso in via Sparano, all’angolo con via Calefati, ed ha gettato scompiglio tra alcuni commercianti del centro cittadino. Perché? «Violano la legge», sostengono gli esercenti che hanno protestatato con l’assessore comunale allo Sviluppo Economico, Carla Palone, poi - non contenti - hanno chiesto spazio sulle pagine della Gazzetta.

Il nuovo megastore aprirà i battenti il 2 dicembre negli ampi locali un tempo occupati da un istituto di credito. In occasione dell’inaugurazione - questo annuncia il cartellone pubblicitario - offriranno il 50% di sconto sulla merce in vendita. Bello, no? Questo, almeno, potrebbe essere il commento dei consumatori, sempre in cerca di buoni affari. Ma le regole sono regole. E c’è una norma regionale che, nel mettere ordine nel compresso mondo del commercio al dettaglio, ha escluso che si possano fare campagne di supersconti e promozioni varie nei 45 giorni precedenti all’avvio della stagione ufficiale di saldi (il primo sabato del mese di gennaio).

Dunque il grande negozio di abbigliamento e accessori sarebbe completamente fuori legge, con quella maxi promozione pubblicizzata nel cuore del Murattiano. Ecco perché un gruppo di piccoli e medi commercianti baresi sono andati su tutte le furie. L’assessore Palone, dal canto suo, ha fatto sapere che oggi (lunedì) avrebbe approfondito il tema. Tema che da tempo divide gli operatori economici, le organizzazioni di categoria, gli stessi consumatori come sociologi e intellettuali: vale ancora, nel mondo a portata di click, imporre paletti, regolamenti, orari di apertura e chiusura, periodi di saldi o prezzi pieni?

È lo stesso dibattito che si riaccende ogni volta in cui la catena di negozi internazionale, il megastore o il parco commerciale rimangono con le saracinesche alzate anche a ferragosto, il 24 e il 31 dicembre, il primo maggio mentre i piccoli esercenti chiudono. «I grandi mangiano i piccoli», gridano da tempo anche gli storici esercenti baresi.

Da una parte, dunque, un piccolo mondo che chiede tutele, dall’altro i colossi che grazie alla propria potenza economica, dettano le nuove regole degli acquisti. Su questo fronte anche i sindacati si interrogano da tempo, ribadendo che al primo posto c’è comunque l’occupazione regolata da contratti firmati alla luce del sole, laddove purtroppo molti piccoli commercianti sono costretti a ricorrere al lavoro nero per portare avanti la propria attività, falcidiati da tasse, pressione fiscale e spese cieche di burocrazia.

Di contro, ci sono ancora sacche di medi, piccoli e piccolissimi titolari di attività che invocano assistenza e odiano la grande distribuzione che ha sottratto loro posizioni di rendita. Di fatto il 2 dicembre, più di qualcuno affollerà il nuovo negozio in cerca di convenienza. Come finirà? (red. cro.)

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