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La Cgil: «Esuberi Aqp
reimpiegati nei depuratori»

 

Il sindacato: «Il personale degli impianti di trattamento dei rifiuti liquidi è sotto organico di 100 unità»

Giovedì 26 Ottobre 2017, 09:29

Aqp al centro delle attenzioni. Non si spegne, nonostante le rassicurazioni del presidente-direttore generale, la polemica sull’avvio del monitoraggio del personale. Monitoraggio obbligatorio, si sostiene dai vertici di Acquedotto, in ragione dei dettami della legge Madia sul funzionamento delle Pubbliche amministrazioni.

Beppe Ciracì, segretario regionale funzione pubblica della Puglia, ricorda ai responsabili di Aqp: «le condizioni a dir poco precarie di molti impianti di depurazione, anche sul piano della sicurezza, e le pesanti carenze di organico del personale addetto alla conduzione e manutenzione degli stessi non inferiore a 100 unità». Un chiaro invito a considerare le esigenze dell’Azienda, peraltro a totale partecipazione di Acquedotto pugliese, nella loro complessità. Nell’ottica di un mobilità interna, insomma, i lavoratori ritenuti eccedenti alle necessità della pianta organica, potrebbro essere tutelati con una transizione dall’acquedottistica alla depurazione.

«Abbiamo anche segnalato, impianto per impianto - commentano ancora dalla Cgil - gli interventi che andrebbero eseguiti, molti aventi carattere d’urgenza, cui ha fatto riscontro solo una pianificazione a lunga scadenza che peraltro sta procedendo molto a rilento.

Questi temi non possono sfuggire ai tanti autorevoli osservatori che quotidianamente stanno ponendo questioni indubbiamente giuste, nonostante le rassicurazioni dei vertici aziendali di Aqp».

Sul caso Acquedotto interviene anche il presidente del Gruppo consiliare dei Popolari alla Regione Puglia, Napoleone Cera che dichiara:. «Rubinetti a secco e lavoratori a casa. Sembra questa la tanto proclamata svolta nella gestione dell’Acquedotto Pugliese. Anche perché dai vertici dell’azienda continuano ad arrivare segnali contradditori, come per il personale. Dicono di avere personale in eccedenza e poi utilizzano lavoratori di ditte esterne per fare gestione ordinaria e straordinaria degli impianti, come nel caso dei fontanieri nel foggiano, che continuano ad aspettare risposte. Non si può continuare con le logiche del passato, presentando il conto ai lavoratori».

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