BRINDISI - Un giro di assunzioni e di tangenti dagli importi variabili, ma comunque di poche migliaia di euro, nel settore degli appalti per i rifiuti urbani e un sistema che prevedeva anche il finanziamento illecito di liste civiche per le elezioni comunali a Torchiarolo e Villa Castelli, nel Brindisino: è di questo che si è occupata l’inchiesta della procura di Brindisi e dei carabinieri che hanno eseguito oggi un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di dodici persone (due in carcere e 10 ai domiciliari) e che vede 27 persone indagate. Tra le persone ai domiciliari, anche i sindaci di Torchiarolo e di Villa Castelli, Nicola Serinelli, e Vitantonio Caliandro, nel Brindisino, entrambi di 66 anni e già sospesi dal prefetto, e di due vicesindaci, uno di Poggiorsini (Bari), Giovanbattista Selvaggi, di 56 anni, e l’altro di Torchiarolo, Maurizio Nicolardi, di 51 anni, tutti e quattro eletti dopo essersi presentati in liste civiche. Se a Villa Castelli a guida della città è stata assunta dal vicesindaco, a Torchiarolo - dove è finito in manette anche il vice - la carica è stata assunta dall'assessore anziano.
Nel provvedimento del gip Paola Liaci sono contestati reati di associazione per delinquere, corruzione, truffa, finanziamento illecito dei partiti, falsa testimonianza e anche favoreggiamento della prostituzione. Secondo quanto accertato, gli imprenditori della azienda su cui si sono concentrate le indagini, la 'Rete Servizi Srl', una società che si occupa di raccolta dei rifiuti solidi urbani e che ha sede a Carovigno (Brindisi), avrebbero versato somme in denaro e garantito assunzioni di persone vicine ai politici in cambio di favori nell’assegnazione degli appalti. Le indagini si sono occupate anche dell’iter per la realizzazione di un impianto di compostaggio che non è poi stato portato a termine.
C'è anche una prostituta messa a disposizione da due imprenditori ad un consulente tecnico di alcuni Comuni pugliesi nel giro di mazzette. Sarebbe stata assoldata dai due imprenditori del settore dei rifiuti finiti in carcere, Pasquale Leobilla e Angelo Pecere. La donna figurava come dipendente della società sotto inchiesta, la Reteservizi Srl, e sarebbe invece stata messa a disposizione di un consulente tecnico di alcuni Comuni pugliesi, Giuseppe Velluzzi, che è tra le persone arrestate.
Velluzzi oltre a prestazioni sessuali avrebbe ricevuto anche denaro per favorire indebitamente la società negli appalti pubblici. Ciò sarebbe avvenuto tanto a Carovigno (Brindisi), quanto nei Comuni di Biccari (Foggia), di Isole Tremiti (Foggia) e a Poggiorsini (Bari). La donna, di nazionalità straniera, sarebbe stata accompagnata dall’aeroporto di Bari all’hotel di Carovigno dove soggiornava e le sarebbe stata procurata la clientela, tra cui secondo il pm, anche pubblici ufficiali legati a Leobilla. La escort avrebbe ricevuto vitto e alloggio e un falso contratto di lavoro per poter poi ottenere la residenza a Carovigno.