BEPI MARTELLOTTA
Di certo c’è ancora poco, anche perché è tutto da stabilire sul perimetro dei collegi. Ma le panchine di chi si sta scaldando per la corsa alle Politiche sotto il vessillo del Pd sono già affollate e non sarà un lavoro facile, tra Bari e Roma, trovare la quadra sui nomi da spendere per la prossima legislatura nazionale.
Come noto, il patto di non belligeranza stretto dal leader nazionale Matteo Renzi col governatore della Puglia Michele Emiliano è finalizzato proprio a varcare l’appuntamento elettorale. E tra i due si apriranno a breve due tavoli di negoziato: uno sul «listone civico» nazionale caldeggiato fortemente dal leader del Fronte Dem, nel quale lanciare quel vasto mondo dei territori che, da destra e sinistra, Emiliano ha già dimostrato di saper cooptare; il secondo, invece, riguarderà, appunto, la spartizione dei nomi tra il listino del collegio proporzionale (dove «blindare» con elezione sicura i renziani poco noti in territorio pugliese, in modo da consentire al leader nazionale di aver una propria pattuglia di parlamentari) e i collegi uninominali dove vige il maggioritario: qui confluiranno, con tutta probabilità, gran parte dei parlamentari uscenti schierati con Emiliano e i candidati in grado di tirare voti nei territori, a cominciare dai consiglieri e assessori regionali.
La prima, vera novità però c’è già: Matteo Renzi comincerà il suo tour elettorale venerdì prossimo proprio dalla Puglia. Incontri mirati (non comizi di piazza) come già fatto in passato, questa volta per viistare i luoghi che hanno beneficiato dei provvedimenti del suo governo. Comincerà, dunque, da Canne della Battaglia (nella Bat) al fianco del primo candidato certo dei pugliesi, il consigliere regionale suo fedelissimo Ruggiero Mennea. Proseguirà in giornata tra Polignano (Ba), Brindisi, Lecce e Taranto per chiudere in serata a Foggia. Tappe alle quali certo non vorranno mancare sia i parlamentari uscenti del suo giro (Vico a Taranto, Mariano a Brindisi) sia i consiglieri regionali aspiranti ad un posto in Parlamento: il segretario Dem Marco Lacarra nel Barese (dato per blindato nel listino), Fabiano Amati nel Brindisino (la sua elezione farebbe scattare il primo dei non eletti in consiglio regionale, l’ex consigliere Giovanni Epifani), Donato Pentassuglia nel Tarantino, l’eurodeputata Elena Gentile nel Foggiano, il viceministro Teresa Bellanova nel Leccese (anche lei blindata dall’ex premier).
Quanto a Emiliano, gli spazi per collocare i propri fedelissimi si restringono sul listone civico dei Dem (spazio che, mano mano, va occupando il Campo Progressista di Pisapia dopo la rottura con i bersaniani di Art. 1- MdP) ma si allargano con i collegi maggioritari previsti dalla legge. E, dunque, è presumibile la discesa in campo di due assessori (Loredana Capone a Lecce e Leo Di Gioia a Foggia), oltre che una conferma dei parlamentari uscenti a lui vicini (Ginefra a Bari, Boccia nella Bat, Pelillo a Taranto) al fianco di new entry cooptate nel Fronte Dem (Francesco Spina nella Bat). Ci sarà, poi, da decidere a quali parlamentari uscenti consentire la deroga dei tre mandati (lo stesso Boccia, Grassi nel Barese e Vico nel Tarantino) e quale spazio lasciare, sempre tra gli uscenti, agli adepti della corrente di Orlando: Bordo nel Foggiano, Tomaselli nel Brindisino, Massa nel Leccese. Conquistando un pezzo (nel listino bloccato o nell’uninominale) per nuovi ingressi caldeggiati dal governatore (Ubaldo Pagano, in odore di diventare segretario provinciale a Bari, e Domenico De Santis, nel suo staff di giunta). Trattative tutte da costruire alle quali è molto probabile siederà anche Pisapia, che in Puglia può contare (e candidare sotto il suo vessillo) sul senatore Dario Stefàno.
Nel frattempo gli alleati di Sinistra Italiana, sempre più lontani sia da Renzi che da Emiliano, costruiscono il loro percorso con MdP: a Taranto la prima iniziativa unitaria martedì prossimo, con Massimo D’Alema e Sergio Cofferati chiamati a discutere di Ilva dal consigliere Mino Borraccino (anche lui in odore di candidatura insieme all’uscente Nicola Fratoianni e a un sempre più probabile ritorno in campo di Nichi Vendola). Mentre lunedì, D’Alema inaugurerà nel Leccese una sede del partito nato dalla scissione col Pd, convocato da Ernesto Abbaterusso (che insieme a Pino Romano, per il Brindisino, ambisce ad un posto nell’emiciclo della Capitale). La campagna elettorale, insomma, è cominciata.