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Trasferiti altri tre reparti
all'Oncologico di Bari

 
Flavio Campanella

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Flavio Campanella

Martedì 05 Settembre 2017, 13:25

17:52

BARI - Le basi per il consolidamento di un polo oncologico a valenza metropolitana sono state gettate. Gran parte delle eccellenze sanitarie per la cura dei tumori, già da qualche giorno, sono concentrate nell’Irccs di Bari, il cui piano di potenziamento andrà a regime entro la fine del mese di settembre; nelle scorse settimane si è proceduto al trasferimento presso il “Giovanni Paolo II” e alla conseguente attivazione, delle unità di Anatomia patologica e Chirurgia toracica dell’Ospedale San Paolo, e dell’unità di Oncologia medica del Di Venere (con programmazione dell’attività chirurgica a partire dai primi giorni di settembre).

Il progetto è stato fortemente voluto dal Governatore Michele Emiliano che ha supportato, con il coordinamento del Direttore Dipartimento Promozione della Salute Giancarlo Ruscitti, il Direttore Generale della Asl Vito Montanaro, il suo omologo dell’Irccs Antonio Delvino e il dottor Paolo Sardelli, coordinatore del progetto, per realizzarlo senza alcuna interruzione dell’assistenza e in piena sicurezza per gli operatori e per i pazienti.

L’istituto barese, annettendo a sé i tre reparti e integrando le risorse umane con altri 100 dipendenti, tra medici, infermieri e tecnici di laboratorio, completa l’offerta sanitaria con un nuovo tassello. «Siamo ad uno snodo decisivo che evidentemente non è rimasto una promessa - ha commentato soddisfatto il direttore Delvino -. Il progetto del trasferimento si fonda su un elemento essenziale: il rafforzamento della rete oncologica pugliese e mira a mettere a disposizione servizi sanitari di alta specializzazione, più efficienti anche dal punto di vista logistico, a vantaggio dei pazienti dell’area metropolitana e non solo».

«Oggi comincia la rivoluzione dell’oncologia pugliese con l’inizio delle nuove attività nel Giovanni Paolo II», ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, parlando con i giornalisti in occasione della presentazione dei reparti trasferiti presso l'Istituto tumori di Bari. «L'Istituto è stato rafforzato con oltre cento unità lavorative e nuovi reparti. Una struttura moderna - ha sottolineato Emiliano - con un altissimo livello di accoglienza ed una specializzazione legata anche alla ricerca scientifica. L’Irccs di Bari era un 'cadaverè, tanto che era stato deciso di scioglierlo e farlo confluire nel Policlinico di Bari. Oggi è rinato e da oggi - ha aggiunto Emiliano - ricomincia la sua vita, riprende il suo cammino per curare ed al contempo per limitare i viaggi della speranza fuori regione».

«Dopo aver avviato un anno e mezzo fa questo percorso metteremo i fondi per poter continuare e faremo tutto ciò che sarà necessario per la rete oncologia. E visto che la Regione Puglia - ha sostenuto Emiliano - ha interesse spasmodico a formare medici ed operatori sanitari, a collegare ospedali, se serve apriremo discussione con il Ministero sul numero chiuso per le iscrizioni a Medicina». Il direttore generale dell’Asl Ba, Vito Montanaro, ha spiegato che l’iniziativa partita un anno e mezzo fa, con l’acquisizione di reparti pregiati, ceduti da Asl Ba con dispiacere, «è avvenuta per fine più alto, come indicato dallo stesso Emiliano». A giudizio del Direttore di Unità Operativa - Area Gestione Risorse Umane dell’Irccs, Donato Madaro, «le criticità sono state superate ed ora, con l’incremento del personale ed i nuovi reparti, si lavora bene. Possiamo guardare al futuro avendo riguardo anche dell’equilibrio economico finanziario».

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