Domenica 07 Settembre 2025 | 07:43

I pomodori in anticipo
in tilt i conservifici a Foggia

 
Nicola PEPE

Reporter:

Nicola PEPE

I pomodori in anticipoin tilt i conservifici a Foggia

Il prodotto è maturato prima: non c'è più posto per i tir parcheggiata a bordo dell'area industriale

Domenica 20 Agosto 2017, 13:00

MASSIMO LEVANTACI

FOGGIA - Non c’è più posto per i Tir parcheggiati a bordo strada nell’area industriale. Davanti agli stabilimenti della Princes e di Rosso Gargano, i due conservifici foggiani, non c’è il solito via vai agostano per la stagione del pomodoro perché i mezzi pesanti sono fermi da giorni e altri ne arrivano senza sapere dove e quando poter scaricare. Il prodotto è arrivato a maturazione troppo in fretta, la raccolta è stata altrettanto impetuosa e adesso non si sa come fare per lavorarlo prima che vada in putrefazione sui camion.

Gli impianti sono saturi, le industrie non ce la fanno a trasformare in pelati e passata tutto l’«oro rosso» che attende nei cassoni di essere trasportato all’interno. Un colosso del calibro della Princes, oltre 3,5 milioni di quintali trasformati fra agosto e settembre, non riesce a far entrare più di 220 Tir al giorno, la sua capacità massima, mentre viaggia su quantità più modeste «Rosso Gargano», azienda fondata da imprenditori foggiani che produce poco meno di 1 milione di quintali l’anno. I produttori di pomodoro cominciano a essere preoccupati su questo improvviso surplus di offerta che, in altri tempi, avrebbe già fatto crollare i prezzi di consegna alle industrie. Ma si dicono convinti che l’ingorgo durerà «soltanto una settimana». «Abbiamo raccolto a malapena il 50% di tutto il pomodoro che c’è ancora alla pianta», afferma Giuseppe Grasso, presidente di Apo Foggia, l’organizzazione di prodotto più importante della Capitanata con circa 2,5 milioni di quintali raccolti. «Il caldo sopra la media delle ultime settimane (fino a 45 gradi in campagna: ndr) - aggiunge - ha anticipato la maturazione delle produzioni tardive causando una concentrazione di prodotto che ora gli impianti non sono in grado di smaltire. Ma credo che entro 7-8 giorni la situazione possa ritornare alla normalità e venga ristabilito un flusso più gestibile presso gli impianti conservieri».

Il rischio dietro l’angolo è che si scateni la corsa al ribasso dei prezzi dal momento che c’è tanto prodotto in giro. Un pericolo da cui gli agricoltori «devono tenersi alla larga - ammonisce il presidente di Confagricoltura, Onofrio Giuliano - non c’è alcun rischio di sovraproduzione, anzi paradossalmente rischiamo di trovarci senza prodotto a fine campagna». Anche Giuliano condivide la posizione di Grasso: «Il tempo necessario che l’industria smaltisca l’overbooking e poi si tornerà alla normalità - aggiunge - non è detto si debba continuare a raccogliere il pomodoro anche adesso che le temperature in campagna sono diventate più miti. Ho invitato pertanto i nostri associati a non affrettare le operazioni di raccolta, aspettiamo qualche giorno poi si riparte». Le principali Op (organizzazioni di prodotto) avevano tuttavia invitato le industrie a «mettere in campo tutte quelle azioni che consentano un incremento dei ritiri al fine di ridurre le perdite di prodotto in campo».

Precauzione inutile, a quanto pare, visto che l’ondata è stata talmente massiccia da impedire qualsiasi tipo di programmazione. Così adesso i produttori chiedono «l’ingresso in campo della Regione Puglia», ovvero la presa d’atto di un problema che rischia di travolgere le imprese agricole qualora alla sovrabbondanza di oggi corrispondesse una penuria di prodotto tra qualche settimana e il mancato raggiungimento degli obiettivi di raccolta pattuiti con le industrie.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)