Francesco Casula
Sono finite sotto sequestro le prove scritte del concorso per ginecologi indetto dall’Azienda sanitaria locale che nelle scorse ore è finito nel mirino dei carabinieri dopo le lamentele di numerosi partecipanti. I militari hanno sequestrato gli elaborati, ma non solo. I carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Taranto, guidati dal tenente Pietro Laghezza, hanno provveduto a interrogare alcuni dei partecipanti raccogliendo una serie di elementi che potrebbero aprire nuovi scenari nell’inchiesta aperta dal pubblico ministero Remo Epifani. Il concorso era stato bandito per assegnare i tre posti «vacanti» per dirigenti ginecologi nelle strutture ioniche. A far partire invece le lamentele è stata la modalità con la quale la prova pratica è stata effettuata. Prima di tutto la suddivisione in due gruppi che avrebbero affrontato la prova contemporaneamente come previsto dalla normativa. A parere di alcuni concorrenti, quindi, i candidati inseriti nel secondo gruppo avrebbero potuto facilmente scoprire le domande del test e quindi essere particolarmente avvantaggiati rispetto ai colleghi del primo gruppo. Secondo alcuni concorrenti, poi, anche la modalità di identificazione di ciascun partecipante avrebbe dato luogo a notevoli perplessità: il mancato controllo dei documenti nel secondo gruppo, secondo un candidato, avrebbe in linea teorica consentito ad alcuni di farsi sostituire nella realizzazione dei test. Sorpresa è stata mostrata dai concorrenti, 72 medici, anche sul merito della prova pratica giacché in pochi si aspettavano i quiz, neanche tutti a risposta multipla.
Aspetti che ora dovranno chiaramente essere approfonditi dagli investigatori.