GIOVANNI LONGO
BARI - Soldi e potere. E adesso anche sesso. La «Dynasty» di Valenzano, tra l’altro Comune a rischio scioglimento per infiltrazioni mafiose, si arricchisce di un nuovo, piccante tassello. L’ultimo capitolo riguarda un presunto ricatto sessuale. Antonio Lomoro, sindaco del Comune alle porte di Bari, è accusato da una sua concittadina di avere chiesto sesso in cambio di un lavoro. «Respingo le gravissime accuse che mi vengono rivolte - dice Lomoro -. Credo che anche dietro questa storia ci sia una regia occulta che spero venga presto smascherata». Il sindaco, ricordiamo, è già a processo per un’altra vicenda: l’accusa contestata a Lomoro e ad un consigliere comunale è di aver chiesto all’ex vicesindaco Francesca Ferri (che si rifiutò) mille euro al mese in cambio della candidatura alle elezioni Regionali del maggio 2015.
Adesso, stando alla denuncia presentata alla Polizia, una ragazza di 26 anni ha raccontato di avere ricevuto dal sindaco di Valenzano, richieste di natura sessuale in cambio di un lavoro. I fatti raccontati nella querela risalgono ancora una volta nel 2015. La donna, più nel dettaglio, riferisce di avere incontrato Lomoro per chiedergli aiuto a trovare un impiego per lei e per il suo compagno, entrambi disoccupati. Descrive il suo stato d’animo di paura e terrore quando giungono, a suo dire, le richieste. Il sindaco l’avrebbe importunata con messaggi e chiamate erotiche protratte nel tempo. Richieste che l’avrebbero impaurita e spaventata, fino al punto, in cui, avrebbe avuto il coraggio di ribellarsi. Quando ha deciso di denunciare, pochi giorni fa, la 26enne racconta di aver incontrato il sindaco per l’ultima volta, alcune settimane fa, nel suo ufficio comunale dove dice di essere stata afferrata per le braccia dal primo cittadino e tenuta ferma, mentre una dipendente del Comune le avrebbe sottratto il telefono con l’obiettivo di rimuovere i messaggi ritenuti compromettenti. Messaggi che, tuttavia, la giovane donna aveva già salvato su altro supporto e che sono stati consegnati alla Polizia al momento della denuncia.
La Procura di Bari, ovviamente, aprirà un fascicolo. Alla magistratura il compito di verificare la fondatezza della denuncia. La polizia giudiziaria sarà delegata per cercare riscontri alle gravissime accuse. La donna potrebbe essere ascoltata. Da ricostruire l’intero rapporto con il sindaco, anche attraverso tutti i messaggi: non solo, ovviamente, quelli estrapolati nella denuncia.
Ma le accuse sul presunto ricatto sessuale non scuotono il sindaco che, dal canto suo, appare sereno. «Conosco la famiglia della ragazza che mi accusa. Anche io ho numerosi messaggi suoi e del marito. La maggior parte delle volte non ho risposto. La giovane donna in questione è venuta la scorsa settimana da me per raccontarmi determinate circostanze a mio giudizio importanti, ma non è questa la sede opportuna per riferire ciò che ha detto. Credo sia in atto un complotto ai miei danni. C’è qualcuno dietro che vuole sollevare un polverone e che le pensa tutte perché io mi dimetta per poi prendere il mio posto».
Tra scandali e inchieste, Valenzano sembra un paese senza pace. A partire, ovviamente, dal rischio scioglimento per mafia. La scorsa estate, solo per dirne una, non mancarono certo le polemiche a seguito del lancio di una mongolfiera votiva intitolata alla memoria di un boss.