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Altamura, filmati e identificati
i vandali della Cattedrale

 
Nicola PEPE

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Nicola PEPE

Altamura, filmati e identificatii vandali della Cattedrale

Domenica 26 Febbraio 2017, 12:29

13:15

ONOFRIO BRUNO

ALTAMURA - E’ una notte come tante altre. All’ingresso posteriore della Cattedrale arrivano tre giovani fra cui una ragazza che tiene un cane al guinzaglio. Uno si siede. Un altro tira fuori un pennarello e si dà all’arte vandalica. Scrive sulla lapide del Museo dei matronei appena inaugurato e sul portone in legno. Lo fa con assoluta calma mentre gli altri due restano impassibili.

Scene di ordinario deturpamento del patrimonio che appartiene a tutti. Il responsabile è stato identificato grazie alle immagini della videosorveglianza registrate in Arco Duomo e fornite dalla Curia alla Polizia locale che ha svolto indagini, riconoscendo il materiale esecutore delle scritte e degli scarabocchi. Il «corpo del reato» è ancora visibile e si provvederà a breve a rimuovere tali obbrobri. La sequenza filmata è stata diffusa in un incontro organizzato dal direttore dell’ufficio beni culturali della Diocesi, don Nunzio Falcicchio, che ha voluto lanciare un messaggio con forza deterrente per evitare altri episodi.

«La prima telecamera deve essere la nostra coscienza», afferma il sacerdote che cura le attività di tutela dei beni ecclesiastici. «Abbiamo deciso di far vedere queste immagini - aggiunge - perché non dobbiamo essere indifferenti alla salvaguardia. Tutti i cittadini devono essere consapevoli e vigili. Con le telecamere abbiamo scoperto chi ha scritto sulla lapide e sul portone dell’Archivio museo ma sono state anche lasciate delle scritte sulle pareti della Cattedrale e purtroppo ciò era già accaduto».

Per i vandali il Governo sta inasprendo le norme che sono già previste dal codice penale per il danneggiamento e l’imbrattamento di luoghi sensibili. I sindaci avranno più poteri per le ordinanze e si sta studiando uno strumento «punitivo» simile al «daspo», il divieto di accesso agli stadi per chi è stato ritenuto responsabile di atti contrari all’ordine pubblico. In tal caso un «daspo» urbano che può consistere anche nel divieto di entrare in determinate aree cittadine. Così come sarà perentorio l’obbligo di ripulire e ripristinare i monumenti deturpati. «Per questo faccio appello - sottolinea don Nunzio Falcicchio - soprattutto ai giovani che in maniera leggera, spesso inconsapevoli delle leggi, possono sbagliare per noia o per gioco. Non emulate questi comportamenti».

Una prossima iniziativa di tutela interesserà le cappelle della via Crucis che sono state restaurate grazie a tanti benefattori. Eppure i muri sembrano delle lettere d’amore oppure tavolozze per inutili disegni.

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