BARI - «Molte sono state le pronunce in materia di uso distorto dei contributi pubblici e, in specie, dei finanziamenti comunitari. In particolare, per la Regione Puglia, nei primi 8 mesi del 2016 risulta una spesa irregolare per circa sei milioni di euro a valere sul Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia (Feaog), in netto aumento rispetto al 2015 (420mila euro circa), anno in cui peraltro sono emerse irregolarità per oltre 250mila euro a valere sul Fondo europeo di sviluppo regionale». E’ tra i dati emerso dalle relazioni con le quali oggi è stato inaugurato l’anno giudiziario 2017 della Corte dei Conti pugliese.
Tra l’altro, è stato segnalato «un atto di citazione depositato nei confronti di un ex dirigente del settore Urbanistica del Comune di Bari, attualmente assessore regionale, per avere espletato incarichi esterni non autorizzati». Mentre altre citazioni hanno riguardato anche «l'illegittima corresponsione di indennità di funzione in favore di un consigliere provinciale che svolgeva anche funzioni di consigliere regionale, percependo la relativa indennità».
Tra le azioni «promosse», è stato sottolineato, «anche quelle esercitate nei confronti di alcuni agricoltori della provincia di Bari in merito alla illecita percezione di aiuti economici in agricoltura, erogati da Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura, ndr), ottenuti sulla base di false dichiarazioni».
Inoltre, «diverse sentenze hanno riguardato il regime giuridico del personale sanitario, con particolare riferimento ai principi di onnicomprensività della retribuzione e della esclusività delle prestazioni». Si tratta «di un settore particolarmente delicato, notoriamente assorbente una larga parte delle risorse regionali, che in Puglia ha fatto registrare, in controtendenza con una contrazione della spesa di settore in quasi tutte le altre regioni, nel periodo 2015-2016, un incremento del 5,32%». «Spesso - ha spiegato, a margine dell’inaugurazione, il presidente della Corte dei Conti di Puglia, Mauro Orefice - si assiste ad attività che vengono svolte in maniera non autorizzata da parte di sanitari che sono legati a rapporti di esclusività con la struttura sanitaria. E questo comporta duplicazioni e surplus di spesa, e naturalmente percezioni indebite».
Spese «pazze» alla Regione

Venerdì 24 Febbraio 2017, 20:54
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