BARI - Niente nomine in consiglio di interesse, e solo persone con «comprovati requisiti di responsabilità». Fuori (ma è già previsto dalle norme nazionali) anche i condannati per reati bancari, e chi è stato dichiarato incandidabile o decaduto per reati contro la pubblica amministrazione. La Regione si è dotata di linee guida per le nomine nelle proprie società partecipate e negli enti vigilati, con un giro di vite che sembrerebbe ridurre gli spazi di discrezionalità da parte della politica. Applicando il regolamento approvato dalla giunta martedì sera, infatti, molte delle ultime nomine di Emiliano non sarebbero possibili. E senz’altro non potranno essere confermati i vertici delle agenzie della cultura.
«Tutti i soggetti nominati - è detto nel provvedimento - devono essere in possesso dei requisiti specifici e dei titoli abilitativi stabiliti dalla normativa vigente, dagli ordinamenti dei soggetti giuridici o degli organismi presso i quali sono nominati, nonché possedere comprovati requisiti di professionalità, specializzazione ed esperienza, anche con riferimento ai risultati ottenuti nello svolgimento di incarichi analoghi». Sembrerebbe difettare del requisito di «esperienza», ad esempio, Beatrice Lucarella, consigliera di Aeroporti di Puglia, dipendente del ministero dell’Interno: l’esperienza, secondo le linee guida, deve essere in «incarichi analoghi» (l’attività imprenditoriale di famiglia è un frantoio). Stesso discorso per il commissario dei Consorzi di bonifica, Ninni Borzillo: non risulta una sua «specializzazione» nel settore dell’agricoltura.
Ma non è tutto. Le linee guida stabiliscono che non possono essere nominati coloro i quali «si trovano in conflitto di interessi con riferimento agli incarichi stessi ovvero con il soggetto giuridico al quale la nomina si riferisce». E qui le cose si fanno divertenti. Il presidente dell’Apulia Film Commission, Maurizio Sciarra, risulta come noto destinatario di un finanziamento da 49.236 euro provenienti dal Regional film fund e gestiti dalla stessa Afc per il suo «Sull’orlo della gloria», presentato la scorsa settimana. Se qualcuno ha dubbi sulla sussistenza del conflitto di interessi di Sciarra, basta leggere le nuove linee guida: sono in conflitto «coloro che hanno parte, direttamente o indirettamente, in attività di carattere imprenditoriale, commerciale o professionale con l’organismo cui la nomina si riferisce», anche «nei due anni precedenti all’avvio della procedura di nomina». Stesso discorso per il presidente del Teatro Pubblico Pugliese, Carmelo Grassi: ha ricevuto dalla Regione un contributo economico per la sua sala cinematografica, circostanza che già rende inconferibile ogni incarico regionale in base alla legge Severino. [m.scagl.]
Puglia, nomine in enti regionali

Giovedì 26 Gennaio 2017, 12:55