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Autopsia conferma
Nigeriana bruciata viva

 
Rita Schena

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Rita Schena

cara Borgo Mezzanone

Martedì 13 Dicembre 2016, 13:13

FOGGIA - Era ancora viva quando è stata data alle fiamme, anche se probabilmente priva di conoscenza, la ragazza nigeriana di 20 anni il cui corpo semicarbonizzato è stato trovato il 10 dicembre scorso nelle campagne nei pressi del Cara (Centro richiedenti asilo politico) di Borgo Mezzanone.
E’ quanto accertato dall’autopsia che ha riscontrato tracce di fumo nei polmoni. Secondo gli investigatori, la ragazza potrebbe avere perso i sensi dopo essere stata stordita con un colpo alla testa, oppure dopo un tentativo di strangolamento.
La vittima non è stata ancora identificata, ma secondo quanto riferito da altri migranti che risiedono in zona, veniva dalla Nigeria, aveva 20 anni e faceva la prostituta. La certezza sulla sua identità dovrebbe arrivare in giornata, quando la banca dati dell’Afis, il sistema automatico per il riconoscimento delle impronte digitali, fornirà elementi concreti.
Sempre secondo le testimonianze raccolte dai carabinieri, la giovane viveva sola nell’accampamento di fortuna e, a quanto pare, non aveva problemi con alcuno. Nei giorni precedenti alla sua morte non aveva avuto diverbi o discussione con altri cittadini stranieri. Il cadavere della donna presentava ustioni su varie parti del corpo e il viso e la testa erano completamente carbonizzati. Tracce di bruciature anche lungo gli arti inferiori. A trovare il corpo della donna, all’interno di un campo, è stato un ospite della struttura di accoglienza mentre si stava recando al lavoro.

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