BISCEGLIE - Dopo anni di bilanci disastrosi, la Casa della Divina Provvidenza nel terzo trimestre del 2016 ha invertito la tendenza. Per la prima volta negli ultimi dieci anni l’Ebitda (l'indicatore di redditività), al netto dei costi per il godimento di beni di terzi (leasing), desumibile dai conti economici del periodo luglio-settembre, è risultato positivo. Lo rende noto l’avv. Bartolomeo Cozzoli, da tre anni commissario straordinario dell’ente, la cui gestione precedente è anche oggetto di inchiesta penale.
Un obiettivo raggiunto «senza il ricorso - sottolinea in una nota Cozzoli - a procedure di licenziamento collettivo e nonostante l’inevitabile calo dei ricavi degli Istituti Ortofrenici di Bisceglie e Foggia», anzi «i lavoratori ed i fornitori hanno percepito puntualmente le proprie competenze e diversi servizi all’utenza sono persino migliorati». Per mantenere costante questo equilibrio dei conti, però, è necessario, secondo Cozzoli, un intervento del legislatore regionale.
«Le attività di razionalizzazione dei costi e di eliminazione degli sprechi poste in essere - prosegue Cozzoli - hanno reso possibile l’eliminazione delle diseconomie esistenti (nel 2013 l'Ebitda al netto dei costi per il godimento di beni di terzi era risultato negativo per 22,7 milioni di euro) e di recuperare gli effetti economici della sottrazione di oltre 6 milioni di euro di fatturato, provocati dall’ineluttabile perdita di fatturato dell’Istituto Ortofrenico che l’ente è costretto a dover accettare passivamente». Per questi motivi Cozzoli chiede di definire e riorganizzare le convenzioni dell’ente con il Servizio sanitario regionale, in modo da «calibrare ed integrare l'offerta sanitaria e portare al massimo le capacità erogative dell’ente.
Solo così - conclude il commissario - diventerebbe stabile il riequilibrio economico-finanziario della Casa della Divina Provvidenza»