«L'usura è ormai a così vasto raggio che, mentre la crisi aumenta e non viene promossa una vera cultura della sobrietà, riguarda oltre che le imprese anche le famiglie». Lo ha detto monsignor Alberto D’Urso, presidente della Consulta nazionale antiusura, parlando oggi a Bari con i giornalisti a margine di una tavola rotonda sull'usura organizzata dalla Confesercenti di Bari nella Camera di Commercio.
«Non ci sono solo le imprese, ma anche le famiglie tra le vittime che aspettano ancora l’accesso al fondo di solidarietà per essere ristorate. Spesso questi temi - secondo monsignor D’Urso - vengono un pò ignorati o emarginati, oppure si trovano tante giustificazioni, e poi i problemi restano sul tappeto e non vengono risolti». «Per questo dico che il dialogo con le Istituzioni è fondamentale, che la lealtà del rapporto è necessaria ed oggi più che mai - ha sottolineato monsignor D’Urso - è necessario anche il rapporto con le banche».
«L'usura in un primo momento può sembrare una specie di agevolazione, ma il percorso porta alla fine dell’azienda. Per questo la lotta inizia anzitutto con il dialogo, con lo spiegare agli imprenditori e a chi gestisce attività commerciali che l’usura non finisce mai, nel senso che se uno entra in quel tunnel non ne esce più» ha detto invece Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci. «Ovviamente poi nella lotta all’usura - ha aggiunto Decaro - servono i fondi. Lo Stato li mette a disposizione, ma vanno ampliati per permettere alle persone che sono entrate in quel tunnel di avere da un lato il coraggio di denunciare e dall’altro la possibilità di recuperare la propria attività lavorativa».