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Guerra dell'acqua, Basilicata
«tarpa le ali» ad Aqp

 
Antonella Inciso

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Antonella Inciso

Guerra dell'acqua, Basilicata«tarpa le ali» ad Aqp

Pronti a collaborazione con altre regioni ma con holding Acqua spa

Venerdì 28 Ottobre 2016, 11:24

Prima le valutazioni su Matera 2019, poi quelle legate a Tempa Rossa con la richiesta di avere il gas a titolo gratuito, oggi, il caso acqua. Le tensioni tra Puglia e Basilicata non sembrano destinate a placarsi. Anzi, dopo le notizie sul progetto per far diventare Acquedotto Pugliese il gestore unico del Sud, con la partecipazione degli altri territori, è la Regione Basilicata a frenare. Sottolineando sì l’importanza di una collaborazione tra aree diverse, ma nello stesso tempo rimarcando «i rapporti di forza» che sulla risorsa idrica ci sono tra i vari territori. A cominciare da quella Basilicata che è terra ricca d’acqua. «Siamo interessati a dialogare con le altre Regioni perché non si può non lavorare insieme - fanno sapere fonti vicine al governatore Pittella - ma confermando l’idea che c’era già qualche anno fa di trasformare Acqua SpA in una holding che metta insieme tutti gli operatori del settore idrico». Insomma, la Basilicata è pronta a lavorare con le altre Regioni ma non da «gregaria». Piuttosto da protagonista. Da chi l’acqua vuole condividerla ma senza dimenticare di possederne grandi quantità. D’altra parte, questa strategia la Regione l’aveva già più volte evidenziata in passato, anche ai tempi dell’intesa tra gli ex governatori Vendola e De Filippo.
Cambiati i presidenti, cambiati gli scenari le scelte restano le stesse e vanno in una sola direzione per il governo regionale lucano: quella di una Basilicata protagonista in materia idrica. Protagonista di primo piano. Una strategia che viene ribadita in tutti gli ambienti regionali anche ieri proprio dopo la diffusione delle ultime notizie giunte dalla Puglia. Con tanto di condivisione ufficiale anche da parte di alcuni partiti della minoranza consiliare. Come confermano le parole del vice-presidente del Consiglio regionale lucano, l’azzurro Paolo Castelluccio, secondo cui «è comunque prioritario superare, una volta per tutte, il paradosso dell’uso delle risorse idriche lucane che, come è giusto che sia, nello spirito di cooperazione, producono benefici all’agricoltura e all’industria della Puglia, ma non altrettanto all’agricoltura e all’industria della Basilicata per i costi ancora troppo alti e l’inadeguatezza di condotte ed impianti irrigui». «Occorre poi – seconda priorità – continua Castelluccio - verificare come si impiegano le risorse dovute dalla Regione Puglia per la salvaguardia della costa jonico-metapontino e di sorgenti, dighe ed invasi lucani. Siamo sempre in attesa della conclusione dell’iter che riguarda l‘Eipli con il passaggio della gestione-manutenzione di tutte le opere, passaggio non certo facile da affrontare». Insomma, la Puglia è avvisata.

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