FRANCESCO PETRUZZELLI
Non sarà il classico cinema né il tradizionale teatro. Ma un luogo aperto alla città per installazioni, mostre, musica, danze e spettacoli dal vivo. Con elementi del passato integrati con il presente per un progetto ambizioso: creare in pochissimi metri il primo polo delle arti contemporanee assieme a Sala Murat e palazzo ex Mercato del pesce.
Qualcosa finalmente si muove nel Margherita, l’ultracentenario teatro adagiato sul mare e per troppi anni – quando sarà completato ne saranno trascorsi 38 – negato alla città. Tra qualche settimana inizieranno i lavori di riqualificazione e valorizzazione della durata di 480 giorni e che, per maggio del 2018, restituiranno un contenitore di produzione e aggregazione.
«Sarà il nostro spazio pubblico aperto tutto l’anno» chiosa il sindaco Antonio Decaro mentre a pochi passi dalle impalcature presenta il progetto esecutivo. Attorno ci sono tutti i soggetti che guideranno questo percorso di rinascita: per la Regione Puglia (che ha finanziato i lavori con 5 milioni di euro) l’assessore alla Cultura Loredana Capone, il nuovo soprintendente Luigi La Rocca, il segretario regionale del Mibact per la Puglia Eugenia Vantaggiato, Emilia Pellegrino della Soprintendenza archeologica Belle Arti e Paesaggio e il responsabile unico del procedimento Francesco Longobardi.
Il Margherita non avrà più barriere, sarà uno spazio unico nel quale il pubblico potrà sistemarsi su ogni quota, dalle balconate come dalle gallerie, nella platea come nella torre scenica. La percezione insomma di un luogo fluido già iniziando dall’ingresso principale dove sarà ridisegnato un grande basamento in pietra con l’inserimento di una pedana lignea, a rievocare quella passerella che, prima della costruzione del lungomare, collegava il teatro sull’acqua alla terraferma. Un altro ingresso, ma più minimale, sarà ricavato nella parte della torre scenica creando quell’asse visivo di penetrazione perfettamente in linea con gli ingressi laterali del Mercato del Pesce e della Sala Murat, in continuità di percorso per il visitatore che passa da un contenitore all’altro.
La parte più caratterizzante è prevista nel foyer, concepito come una nuova piazza urbana. Sempre accessibile (non si pagherà per entrarci), anche solo per recarsi negli ambienti destinati al bar (con tavolini anche all’aperto) o per ammirare il porto vecchio e il Barion. Materiali moderni su impianti di illuminazione, di sicurezza e con sistemi di fonoassorbenza si integreranno, dove possibile, con il recupero di affreschi della cupola, stucchi, decorazioni e infissi in legno dell’epoca.
Per la gestione, sarà un mix tra pubblico e privato con la garanzia di una produzione costante e di qualità. «Vorremmo recuperare – annuncia Decaro - il rapporto con alcune figure che hanno dato molto alla nostra città, note e meno note: penso a Marilena Bonomo, grande gallerista e collezionista, , ma anche a personaggi meno conosciuti come l’ingegner Francesco Baldassarre, straordinario collezionista barese che nel tempo ha acquistato più di mille opere d’arte contemporanea».
Per la Regione Puglia, assicura l’assessore Capone, questo «non è un evento spot ma un passo avanti in quella che è la nuova strategia regionale di investimento sui beni culturali. Perché la cultura genera economia e perché se un bene è recuperato, valorizzato e fruito, ne giova l’intera comunità con innegabili e positive ricadute economiche».
Ora il prossimo passo sarà l’avvio del cantiere nell’ex Mercato del Pesce, pensato su tre livelli: cibo, arte e tempo libero. Il piano terra sarà in stile mercato di San Lorenzo a Firenze con 16 postazioni, 8 per lo street food e 8 per i prodotti a chilometro zero e punto ristoro. Al piano primo ci saranno laboratori e atelier, gli uffici del polo museale e otto residenze per artisti con al centro una galleria espositiva di 160 metri quadri. Salendo con l’ascensore si arriverà al terrazzo roof garden con spazi per mostre, anteprime, proiezioni, solarium e american bar. L’ultimo scoglio resta però il trasferimento da un’ala dell’edificio degli uffici comunali Erp e Patrimonio. «Ci stiamo lavorando. I lavori possono già iniziare dal piano terra» assicura Decaro. Ma la linea di confine resta sempre dicembre 2018: entro quella data i due beni, Mercato del Pesce e Margherita, dovranno essere completati per la rendicontazione.