SECLI' - L’Acquedotto del Sinni, dorsale ionico-salentina dell’Acquedotto Pugliese, destinato all’approvvigionamento idrico delle popolazioni nel sud della Puglia, è stato inaugurato oggi dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e dal presidente dell’Acquedotto Pugliese, Nicola De Sanctis. Il nuovo acquedotto, con un diametro di 1.400 mm e una lunghezza di 37,5 km, dimensionato per una portata di punta che può raggiungere i 1.400 l/sec, è in acciaio spessorato, idoneo a resistere a pressioni elevate e collega il serbatoio di San Paolo (agro di Salice Salentino) al serbatoio di Seclì. È dotato di tutti gli organi di regolazione automatici di ultima generazione, con trasferimento di dati in remoto e telecontrollo diretto e a distanza.
«L'opera - ha detto Emiliano - è stata realizzata perché il Salento richiede più acqua soprattutto nella stagione estiva, anche grazie ai suoi successi turistici». Per il presidente, "l'Acquedotto Pugliese è stato capace di realizzarla in tempi abbastanza rapidi. Con questa infrastruttura si aiuta anche la realizzazione della via ciclopedonale che l’Acquedotto sta realizzando per sostenere ulteriormente il turismo in Puglia. E' un’opera, come tutte quelle di Aqp, di grande qualità tecnica».
"Quando si realizzano grandi opere - ha aggiunto il governatore - il sacrificio dell’ambiente è quasi inevitabile. Però quando un’opera è richiesta dal basso, condivisa dalla popolazione e chi la realizza ha la massima cura nel costruirla - qui sono stati espiantati oltre 2000 ulivi e trasferiti con grande attenzione - questa ha una grande comprensione da parte del territorio. La popolazione comprende il sacrificio che c'è da fare e ne sostiene la realizzazione, nonostante i disagi del cantiere».
«Il Salento - ha concluso - non è quindi un luogo dove si può fare quel che si vuole: è un luogo dove si possono realizzare anche opere importanti, come questa, purché le si spieghi e purché il territorio possa fare delle proposte alternative».