NICOLA PEPE
BARI - Dopo l’acqua a un emiliano, la sanità a un veneto. E’ Giancarlo Ruscitti, 58 anni, il commissario dell’Ares, l’agenzia regionale della sanità destinata a diventare Aress, agenzia regionale socio sanitaria, la prima delle agenzie strategiche dal modello organizzativo «Maia». Romano d’origine, Ruscitti è stato manager della sanità veneta e attualmente è direttore generale dell'Ipab, Opera Buon Pastore di Venezia. Emiliano ha cambiato idea sulla nomina dopo il proscioglimento di Ruscitti, con sentenza di non luogo a procedere «perchè il fatto non sussiste», nell’inchiesta Mose che lo vedeva imputato di concorso in evasione fiscale. Per i primi sei mesi di commissariamento, Ruscitti percepirà una indennità di circa 40mila euro, somma destinata a lievitare a circa 110-120mila euro con la nomina a direttore della nuova Aress.
Dottor Ruscitti, benvenuto in Puglia. E' pronto per questa missione?
«Ritengo di sì e spero che i fatti dei prossimi mesi lo confermino».
Sa cosa l'aspetta? Che idea si è fatto della nostra sanità?
«Ho analizzato negli anni il "nostro" sistema sanitario e penso che come in tutto il Paese vi siano "luci ed ombre". Il mio compito sarà di far sparire progressivamente le ombre e rendere il "nostro" sistema sanitario efficiente nel suo complesso e motivo di orgoglio per i pugliesi».
Veniamo subito al dunque. Il Veneto è una delle Regioni che registra una forte mobilità di pazienti pugliesi. Secondo lei è possibile invertire questo trend?
«E’ certamente possibile se rendiamo il sistema sanitario efficiente ed in grado di soddisfare completamente le esigenze dei pugliesi. Sarà un lavoro progressivo e di squadra ma riusciremo a farcela».
Il Governatore Emiliano sostiene che troppi ospedali non garantiscono un sistema efficiente. Meglio pochi e grandi ospedali, ma buoni. Ritiene sia la strada giusta?
«Condivido il pensiero del Presidente. Il lavoro da fare è rendere seriamente operativi gli ospedali di riferimento regionale e potenziare i servizi sul territorio in modo da dare risposte concrete ed efficaci alle urgenze ed alla cronicità».
Altro capitolo, il rapporto con la sanità privata. Secondo lei è un partner o un competitor della sanità pubblica? Un posto letto privato costa addirittura la metà di quello pubblico.
«Il privato non deve spaventare di per sè. È uno stimolo al pubblico per evolversi al passo con le nuove esigenze diagnostiche e terapeutiche. Il pubblico non può essere autoreferenziale. Però è necessario ricordare che il pubblico deve mantenere il presidio efficace di una sanità regionale nel suo complesso ed identificare programmaticamente spazi, ambiti e ruoli di un privato che va controllato nell'efficacia delle prestazioni erogate».
Un tema caldo, le forniture. La Puglia è nel mirino dell'Anticorruzione soprattutto per gli appalti nel settore sanitario. La Regione intende procedere con la stazione unica appaltante.
«Tale soluzione è stata adottata in varie forme già da alcune Regioni. Ritengo sia una strada inevitabile. Darò il mio contributo all'aspetto formativo di coloro che dovranno stendere i capitolati e poi gestire gare di dimensioni molto importanti. Si dovrà lavorare sulle competenze che in Regione sono presenti ma disperse nel territorio».
Uno dei nodi è la ristorazione: ci sono appalti in proroga anche da 15 anni. Un giro d'affari da circa 35 milioni di euro annui, su cui si potrebbero fare economie. A partire ad esempio dalle cucine interne di proprietà degli ospedali, ritenuto costose e obsolete.
«E’ un altro dei temi su cui lavorare urgentemente. Molto è stato fatto nelle altre Regioni in questo campo. Identificheremo un "modello pugliese" per fare le nuove gare rispettoso dei prodotti del territorio e dei lavoratori attualmente impiegati in vario modo e titolo. Una rivisitazione dei menù, della preparazione e dei prezzi è sicuramente possibile».
Il suo primo compito, sarà la costituzione dell'Aress, l'agenzia regionale socio sanitaria. Ha già idea di come dovrà funzionare?
«Ho letto alcuni documenti e ne ho parlato con il Presidente. Anche in questo caso abbiamo diversi modelli regionali in Italia. Identificheremo in tempi brevi il modello che si confà alla Puglia per renderla più efficiente».
Ultima domanda: riuscirà a conciliare i suoi impegni con quello gravoso che l'aspetta in Puglia?
«Il mese di settembre sarà di passaggio tra la mia attività a Venezia e quella in Ares. Poi in accordo con il Presidente mi dedicherò solo alla Puglia».