di ANGELA LEUCCI
Pizzica e Taranta in un libro ed in una mostra legati alla suggestiva graphic novel. Vernissage stasera alle 18.30 nella Casa del Turista (ex Tabacchificio) a Melpignano per «La Pizzicata, storie di tarantismo», che raccoglie le tavole originali del fumetto omonimo, realizzato da Paolo Cossi per Hazard Edizioni, in distribuzione con «La Gazzetta del Mezzogiorno» (costo 8.70 euro più quello del giornale).
Le tavole dell’opera sono esposte in concomitanza con il Concertone de La Notte Della Taranta, in programma sabato 27 agosto. Al taglio del nastro interverranno, oltre all’autore, il sindaco Ivan Stomeo e il responsabile scientifico dell’Istituto «Diego Carpitella» Luigi Chiriatti. La mostra, firmata dalla stessa casa editrice, è promossa dal Comune di Melpignano, dall’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina, dall’Istituto «Diego Carpitella» e dalla Regione Puglia.
La storia: intorno agli Anni ‘10 del secolo scorso, un torinese, appassionato di esoterismo, intraprende un viaggio nel Sud Italia per studiare le origini di alcuni riti magici. Dopo molto peregrinare, viene indirizzato da una vecchia fattucchiera a raggiungere un piccolo paese della Puglia. Qui non trova esattamente quello che stava cercando, ma incontra la Pizzicata, una donna morsicata dalla taranta che cambierà per sempre la sua vita. Un racconto che ripercorre i miti, le leggende e gli studi legati al fenomeno del tarantismo, e nel quale la tradizione si fonde con la storia in una graphic novel sospesa tra realtà e magia. Nella sua storia a fumetti Cossi conduce il lettore dentro il fenomeno del tarantismo attraverso il racconto vissuto direttamente da uno studioso e di una tarantata che nel malessere del morso e nell’esperienza connessa trovano grazie all’amore la loro risposta. In altre parole: qualcosa di molto antico, come il tarantismo, incontra un mezzo espressivo molto moderno, il fumetto, che affonda sì le sue radici negli albori della storia dell’uomo, ma si è tramutato oggi in graphic novel, struttura narrativa per cui Umberto Eco parlò di «letteratura disegnata».
L’autore si muove in maniera sapiente e al tempo stesso delicata tra le pagine di quest’opera, cui non si arriva con la testa ma con il cuore. «In questa bella graphic novel - spiega Chiriatti - Paolo Cossi ci porta nel tarantismo attraverso il racconto vissuto da uno studioso e da una tarantata che, nel malessere di questa esperienza, trovano una la loro risposta. Ora, con questo volume, il fenomeno del tarantismo si presta con tutto il suo portato storico immaginario all’arte del fumetto che ne illustra la storia vera o inventata che sia, con un linguaggio di segni e parole e ci seduce con la musica, i colori, gli odori».
Cossi, classe 1980, di Pordenone, è autore di numerose graphic novel che affrontano i temi più disparati. Allievo di Toffolo, Cavazzano e Toffanetti, tra i suoi lavori annoveriamo «1914-Io mi rifiuto!»; «1432-Il veneziano che scoprì il baccalà», una biografia di Hugo Pratt; «Un gentiluomo di fortuna», in tre volumi; un pregevolissimo volume su «Unabomber», il bombarolo che scosse il nord est. La perizia e la precisione con cui Cossi, vincitore di numerosi premi, ricostruisce le storie che narra e disegna sono di grande rigore scientifico. Alcune di esse, di carattere storico, vengono consigliate come letture nelle scuole dell’obbligo. I suoi libri sono stati tradotti in Armenia, Belgio, Corea, Francia, Grecia, Norvegia, Olanda, Russia, Spagna e Usa.