BARI - Il giorno dopo l'incendio che ha quasi completamente distrutto la ex base Usaf alle porte di Brindisi «le autorità militari italiane - denuncia l'assessore regionale all'Ambiente, Michele Losappio - ci hanno impedito di verificare l'esistenza di eventuali pericoli per la salute dei cittadini». L'Arpa vorrebbe verificare se in quella ex base militare (160 ettari, con 250 costruzioni realizzate tutte con coperture in amianto) esiste, dopo l'incendio e il crollo di quelle strutture, un pericolo di contaminazione del terreno.
«Le autorità militari - denuncia l'assessore - impedendoci di entrare hanno impedito alla Regione e all'opinione pubblica di conoscere le condizioni di quel sito e gli eventuali rischi connessi all'esistenza di manufatti di amianto e al loro possibile cedimento e sbriciolamento a causa dell'incendio».
È la seconda volta che i militari non autorizzano i tecnici regionali a visitare quella struttura. Anche un anno fa, dopo che la Gazzetta, denunciò per prima, la presenza di amianto, gli uomini addetti alla vigilanza del sito impedirono all'Arpa il sopralluogo.
Il comandante dell'Aeronautica militare di Brindisi, colonnello Luigi Fersini anche stavolta ripete «che nessuno ieri è venuto a chiederci ufficialmente alcun permesso. Se vengono rispettate le procedure, noi siamo pronti a qualsiasi ispezione. Ci mancherebbe. Chiunque, anche il ministro, si presentasse però ai cancelli della base senza una autorizzazione verrebbe allontanato».
L'assessore Losappio risponde che «può anche darsi che il comandante non sapesse della nostra presenza ieri, mentre sarebbe bastato che chi presidia quel sito avesse avvertito il comando. Detto ciò ho la conferma scritta dai vertici dell'Arpa che è stato impedito loro di fare il sopralluogo e che invierò al ministero dell'Ambiente. Segnalando che la Regione non è nelle condizioni di sapere se c'è una fuga di amianto, un pericolo di inquinamento e dunque pericoli per i cittadini. In un'altra occasione, dopo un altro rifiuto, inviammo al comando militare una lettera nella quale chiedevamo di poter visitare quella base. La risposta fu negativa. Questa volta spiegheremo che in pieno incendio è stato impedito all'Arpa di fare le verifiche».
Intanto le autorità militari (responsabili della tutela di quella base, passata da oltre un anno all'Agenzia del Demanio che sembra di non saperne cosa fersene) hanno chiesto al prefetto e al questore di poter «visionare le foto dell'incendio per capire come mai le fiamme si propagano sempre dallo stesso punto. E se eventualmente ci sono delle responsabilità e di chi».
di Franco Giuliano

Lunedì 07 Luglio 2008, 00:00
05 Novembre 2024, 16:39