Lunedì 08 Settembre 2025 | 13:43

Tap, parte il cantiere
«Recintata la zona»

 
Nicola PEPE

Reporter:

Nicola PEPE

Tap, parte il cantiere«Recintata la zona»

Il sindaco di Melendugno scettico sull'avvio dei lavori nella giornata festiva

Lunedì 16 Maggio 2016, 12:01

Melendugno - Una recinzione segna l’avvio del cantiere del gasdotto. Ma riaccende le polemiche sulla realizzazione dell’opera che porterà il gas dall’Azerbaijan. Il sindaco di Melendugno Marco Potì è perentorio: «Io non mi fido assolutamente di chi intenderebbe iniziare (per finta!) un’immensa opera “strategica” e di “pubblica utilità“, di domenica sera alle ore 19, durante la festa della Madonna di Roca, a poche ore dalla decadenza dell’autorizzazione unica, recintando in modo alquanto approssimato un’area poco più grande di un’aia. Solo chi vuol operare nelle tenebre e senza trasparenza si comporta così!».
Dall’azienda arriva soltanto la conferma che nella giornata di ieri sono state recintate alcune aree di cantiere dove sono iniziati i lavori per la realizzazione dell’opera.
La recinzione della discordia è stata installata nel tardo pomeriggio in località Mascenzio, a ridosso del cimitero di Melendugno.
I vigili urbani e i tecnici del Comune, allertati dagli attivisti e giunti sul posto mezz’ora dopo, non hanno trovato più nessuno a cui chiedere la documentazione. Nel frattempo, era già stato apposto, però, il cartello di inizio lavori, recante la data del 13 maggio e non quella del 15.
Per Tap, d’altronde, il cantiere è già aperto da venerdì: «Si può partire da una recinzione, dalla posa di cartelli, dalla verifica dei territori», aveva avuto modo di ribadire il country manager Michele Mario Elia tre giorni fa.
Quanto accaduto ieri non ha colto di sorpresa il Comitato No Tap. Spiega Marco Santoro Verri: «Si tratta di un tentativo molto goffo e ridicolo di far passare questo intervento come l’avvio di cantiere - dice -. Un giovane agricoltore ci ha informato che alcuni operai stavano installando la recinzione. Erano in tre: un ingegnere, l’addetto alla sicurezza ed un operaio. Stavano lavorando senza giubbotti di sicurezza e quando hanno capito che stavamo per chiamare la polizia municipale sono scappati».
Sono ore frenetiche: quello di oggi è, infatti, il giorno clou, il termine dettato dall’Autorizzazione unica ministeriale ed imposto da Bruxelles, quello entro il quale il cantiere deve essere ufficialmente aperto.
Ma sulle modalità e sui contenuti ci sarà molto da scrivere, ancora. Il Comune di Melendugno non intende mollare l’osso: chiederà alla Procura di accertare il rispetto della data del 16 maggio, con l’esecuzione delle opere indicate nel documento della Commissione Via del 21 dicembre 2015. Lì è scritto che la prima fase, la “1.a”, deve consistere nella «preparazione aree di cantiere a terra e scavo del pozzo di spinta».
Attività, almeno quest’ultima, impossibile al momento, visto che per spostare i primi 231 ulivi si dovrà attendere almeno l’autunno, non essendo ancora arrivato il via libera regionale.
La multinazionale, invece, ha comunicato che ora verranno avviate le bonifiche belliche e la valutazione archeologica preventiva. Se siano sufficienti affinché il cantiere venga considerato aperto a tutti gli effetti è quanto si proverà a stabilire, oltre che in sede legale, anche giovedì prossimo durante il vertice convocato presso il ministero dello Sviluppo economico e già slittato di una settimana. In ballo c’è la decadenza o il salvataggio dell’autorizzazione unica, la patente che ha Tap per realizzare la condotta.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)