Lunedì 08 Settembre 2025 | 07:37

Tumori, triste primato nel Salento

 
Tumori, triste primato nel Salento

Confermata la più alta incidenza in Italia per le neoplasie polmonari e della vescica

Giovedì 21 Aprile 2016, 10:04

16:43

Confermato, per la provincia di Lecce, il triste primato della più alta incidenza in Italia di tumori polmonari e della vescica. Se ne è discusso, ieri, nella prima delle «Giornate salentine di oncologia: Highlights in Oncology», in programma fino a domani all’hotel Tiziano.

La fotografia del Registro Tumori della provincia e della città di Lecce scattata nel corso del convegno dal dottor Giovanni De Filippis e dalla dottoressa Anna Melcarne, racconta appunto che il trend che assegna al Salento il triste primato della più alta incidenza in Italia di tumori polmonari e della vescica è confermato. I tumori a maggiore incidenza nel territorio sono il carcinoma polmonare, con un tasso standardizzato (casi incidenti annui per 100mila abitanti) dell’88.7% nei maschi e del 12,1% nelle donne e il tumore della vescica, 63.7% nei maschi e 8.6% nelle donne.

La sopravvivenza, nei casi di tumore della vescica, a cinque anni, è dell'80%. Cresce la mortalità per il tumore polmonare al ritmo del 2,5% medio annuo nelle donne, come l'incidenza (+4,7%). La sopravvivenza, per maschi e femmine, nei 5 anni è del 17%. Naturalmente la percentuale non riguarda le persone guarite. L'incidenza di questi tumori risulta superiore sia alla media regionale che a quella nazionale, che è del 79%.

Da cosa dipende l’incidenza dei tumori? «Da un’interazione complessa fra suscettibilità genetica, esposizione a fattori di rischio individuali, ambientali, professionali e anche dalla efficacia di interventi di screening - spiega Giammarco Surico, primario del Reparto di Oncologia del Vito Fazzi di Lecce e promotore del convegno - Di fronte a questo scenario le continue innovazioni nella caratterizzazione genetica dei tumori stanno certamente consentendo l’individuazione di diverse alterazioni geniche che funzionano da bersaglio per nuove terapie target personalizzate che potrebbero consentire di cronicizzare diverse malattie neoplastiche anche molto aggressive e in fase avanzata. Ma non basta. Da una parte, occorre incentivare e sostenere la ricerca scientifica; dall’altra, occorre una collaborazione sistemica di tutte le professionalità».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)