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La beffa «Garanzia giovani»
A Bari le attese durano mesi

 
Nicola PEPE

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Nicola PEPE

La beffa «Garanzia giovani»A Bari le attese durano mesi

Molti ragazzi pronti a iniziare i tirocini in aziende ma non possono essere reclutati per i tempi di attesa negli uffici della Città metropolitana

Martedì 29 Marzo 2016, 10:55

12:50

«Che fine hanno fatto i soldi del piano “Garanzia giovani”? Si tratta di 25 milioni destinati alla Terra di Bari (su 120 a disposizione di tutta la Puglia) finalizzati ad arginare il problema della disoccupazione giovanile attraverso incentivi alle imprese», denuncia e sollecita il consigliere comunale Filippo Melchiorre (Fratelli d’Italia), chiamando in causa i ministri del Lavoro e della Funzione pubblica su un tema che sarà presto oggetto di un’interrogazione parlamentare.
La disoccupazione giovanile nelle province di Bari e Foggia ha raggiunto addirittura il 60%, come testimoniano i dati Istat dello scorso dicembre. ««Ci sono aziende, e non sono poche, già disponibili a dare a i giovani una concreta opportunità di ingresso nel mondo del lavoro proprio attraverso la misura “Garanzia giovani” - spiega il consigliere di minoranza -, ma sono costrette a sottostare alle lungaggini della burocrazia mal sincronizzata rispetto alle esigenze del cittadino e addirittura impreparata alle stesse novità proposte dalla macchina amministrativa».
Il piano di politica attiva favorisce la possibilità di svolgere tirocini in aziende private, ma i numerosi ragazzi che hanno aderito all’iniziativa (ci si iscrive online sul portale dedicato al progetto) si trovano a dover fare i conti col consueto iter a dir poco lento e farraginoso.
«Chi si è iscritto deve aspettare di essere “preso in carico” e poi “attivato”, un iter che se tutto va bene dura non meno di 60 giorni» incalza Melchiorre, riportando «ciò che si sono sentiti rispondere i ragazzi dal Centro per l’impiego di Bari, quando hanno sollecitato la convocazione, avendo già un’azienda disposta a prenderli in carico. È assurdo».
Infatti, stando ai numeri (40mila iscritti a settembre 2015, di cui 30mila gestiti dai centri per l’impiego), la Puglia resta ben lontana dalla media nazionale, nonostante stia dando segni di ripresa, facendo salire i 57mila soggetti presi in carico a marzo 2016 fino al 59% (rispetto al 33% di fine 2014).
«A scapito delle dichiarazioni dell’assessore regionale Sebastiano Leo, è evidente che i Centri per l’impiego rappresentino un problema, nonostante siano stati loro assegnati ben 11 milioni di “Garanzia giovani”, destinati a misure di “accoglienza, presa in carico e orientamento”, peraltro per svolgere attività che già rientrano nelle loro competenze», asserisce ancora Melchiorre.
«A questo punto sarebbe utile capire per cosa vengono utilizzati questi soldi - prosegue -, ma soprattutto vorremmo capire se e come il Ministero intende intervenire al fine di massimizzare la platea di giovani in grado di accedere ad un tirocinio formativo».
Infine il consigliere di Fd’I propone di ovviare a carenze e ritardi, coinvolgendo la struttura «Porta Futuro», il job center recentemente avviato dal Comune al fine di far incontrare domanda e offerta di lavoro. «Sebbene sia nato come centro sperimentale di orientamento e servizi al lavoro per i giovani - conclude Melchiorre - è rimasto avulso dal piano “Garanzia Giovani”. Eppure disporrebbe di strutture e risorse umane in grado di poter operare, affiancandosi ai Centri per l’impiego, in modo da ridurre drasticamente i tempi di attesa dei giovani, avviandoli quanto prima ad un tirocinio presso aziende già disponibili». [n. perch.]

REGIONE: IL BANDO PER IL RENSERIMENTO - Sono state pubblicate sul bollettino ufficiale della Regione Puglia dello scorso giovedì 24 marzo le graduatorie degli Organismi di formazione e Istituti scolastici selezionati per la realizzazione della misura 2B Garanzia Giovani, l’azione del programma con l’obiettivo di favorire il rientro in percorsi formativi delle ragazze e dei ragazzi pugliesi tra i 15 e i 18 anni. Lo rende noto un comunicato dell’assessorato al Lavoro e Formazione della Regione Puglia.
«Nonostante i risultati ottenuti con il bando Diritti a Scuola rivolto ai giovani nella fascia di età 6-15, con cui abbiamo abbattuto il tasso di dispersione scolastica di oltre 10 punti percentuali, il numero dei giovani pugliesi che abbandona prematuramente il percorso scolastico è ancora significativo», sottolinea Sebastiano Leo, assessore all’Istruzione, alla formazione e al lavoro.


«Con il bando relativo all’azione 2B Garanzia Giovani, di cui pubblichiamo le graduatorie degli organismi di formazione accreditati e selezionati che erogheranno la misura, è nostra intenzione - evidenzia Leo - riportare tra i banchi di un’aula le ragazze e i ragazzi tra i 15 e i 18 anni in condizione di NEET, favorendone il rientro in percorsi formativi utili a conseguire una qualifica professionale o un diploma. Si tratta - continua Leo - di offrire loro un’opportunità, cogliendo pienamente lo spirito del programma Garanzia Giovani. Con questa misura - conclude Leo - avvieremo a formazione oltre 2200 giovanissimi strappati alla condizione di totale inattività, dotandoli - a margine del percorso - di un titolo spendibile sul mercato del lavoro».

Attraverso la procedura telematica, sono pervenute 75 istanze di candidatura all’Avviso da parte di altrettanti soggetti. A chiusura delle operazioni di valutazione di ammissibilità sono state dichiarate ammesse alla valutazione di merito 72 proposte. Dei 72 progetti valutati e risultati idonei, 61 progetti da 900 ore + 61 progetti da 500 ore hanno trovato capienza nelle risorse complessivamente disponibili, pari a 10.800.000,00 euro, e quindi risultano finanziati. 

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