Sabato 06 Settembre 2025 | 18:29

Massoneria, uno studioso
indica i «segni»presenti in città

 
Massoneria, uno studiosoindica i «segni»presenti in città

Numerose le testimonianze presenti anche nell'arredo urbano

Lunedì 08 Febbraio 2016, 09:55

di LUCA DE CEGLIA

BISCEGLIE Compasso e squadra, occhio di Horus e clessidra. Tutti simboli della massoneria, che proliferò nel nord barese sin dalla fine del ‘700 e che oggi ha radici ancora vive. È definita come “associazione iniziatica e di fratellanza a base morale che si propone come patto etico-morale tra uomini liberi”.

I massoni osservano “un patto da intendersi non come un’operatività socio-politica, ma come tensione collettiva, di tutti gli affiliati all’associazione, alla via di perfezionamento”. A Bisceglie, come emerge dallo studio “La Massoneria nelle due Sicilie e i fratelli meridionali del ‘700” realizzato da Ruggiero di Castiglione mediante i documenti dell’epoca che si conservano presso l’Archivio di Stato di Bari, fu fondata nel 1792 la “Loggia Oriente”, di probabile obbedienza francese, che aveva 11 affiliati: Luigi Bruni; Ottavio Fiori (che poi, come gli altri biscegliesi, aderì alla Vendita carbonara locale “I Figli di Catone”, rivestendo il grado di Maestro) con i figli Vincenzo (che nel 1799 si arruolò come capitano nella Repubblica Napoletana, nelle file di Ettore Carafa) ed il monaco don Massimo al secolo Giuseppe (poi perseguitato ed esiliato); l’ecclesiastico Giulio Gadaleta, Policarpo Manes, Domenico Paternostro (in seguito presidente e Gran Maestro), Agostino Rutigliani, Marino Tafuri, il tranese Franco Laghezza (fondatore) ed il marchese Domenico Antonio Tupputi (quest’ultimo sepolto nella chiesa biscegliese di Sant’Adoeno con un’epigrafe che ricorda la sua affiliazione massonica). Nel 1820 Barletta contava otto “Vendite” carbonare, la prima delle quali installata dai massoni nel 1812: L’Aufido, La Speranza senza ambizione, i Figli di Valerio, la Scuola de’ doveri, la Virtù, il Timoleone, la Minerva e la Gran Montagna. Nello stesso periodo a Bisceglie fiorì i “Figli di Catone”, la più potente in Puglia con ben 494 carbonari, installata da Antonio Marzucco e guidata dal colonnello Ottavio Tupputi, con personaggi di spicco, tra i quali: Giovanni Rana, membro della suprema magistratura; il medico Vito Siracusa; Pietro ed Antonio Veneziani, autori il 5 luglio 1820 della storica “Dieta delle Puglie” inneggiante alla libertà.

Altra società patriottica in azione a Bisceglie fu quella dei “Greci in solitudine” che ebbe Giovanni Caputi come Gran Maestro. L’attività massonica, in questo territorio, proseguì nella seconda metà dell’800, come si rileva dall’elenco dei presenti all’Anticoncilio di Napoli nel 1869, in cui figuravano: Saverio Calò, rappresentante delle logge massoniche “Il Progresso Filantropico” (con la firma del Venerabile Nicola Parrilli) e “Perfetta Sincerità” (con la firma del segretario Domenico Labianca) di Barletta; il prof. Giovanni Bovio, rappresentante la Società operaia dei liberi pensatori di Trani; Francesco Calò, presidente della Società operaia di mutuo soccorso di Bisceglie. Oggi a Trani è attiva la Loggia “Bensalem”che si ispira all’opera del 1627 di Francesco Bacone “La Nuova Atlantide”, racconto utopistico-filosofico, che rispecchia l’aspirazione dell’intelletto umano a comprendere e valorizzare la natura, per realizzare uno Stato ideale. Nel sito internet di Bensalem si spiega che: “Il sigillo della nuova Loggia rappresenta una nave, metafora del viaggio iniziatico di quei naviganti nel mare della Conoscenza, che si compone delle lettere J e B, simboli della complementarietà e della necessaria integrazione fra il maschile e il femminile, l’attivo e il passivo, l’azione e la contemplazione.

Tutto viene circoscritto da due quadrati che si intersecano, formando un ottagono analogo alla pianta di Castel del Monte, simbolo della creazione e della “quadratura del cerchio”, ossia dell’incontro e della sintesi tra la dimensione umana (il quadrato) e la dimensione divina (il cerchio). I due quadrati incrociati contengono negli spigoli, costituiti da triangoli, i principali punti di orientamento nella navigazione iniziatica, il cui significato esoterico è sempre presente nella rotta del massone: il Sole, la Luna, la Stella polare e il Delta luminoso recante l’Occhio onniveggente dell’Essere supremo”. Intanto a Bisceglie lo studioso di simbolismo Franco Belsito ha individuato nella pavimentazione di piazza Vittorio Emanuele II (rifatta nel 2002) l’occhio onnipotente di Horus (che ha radici nella cultura egizia ed è uno dei massimi simboli della massoneria), ed il quadrato del mondo manifesto contenente all’interno un cerchio diviso in otto parti che rappresenta il piano divino nascosto nella materia. In piazza il quadrato è ripetuto 5 volte, quanti sono i sensi dell’uomo, mediano tra cielo e terra. Inoltre, secondo Belsito, vi è una funzione esoterica dell’obelisco del monumento ai Caduti, che rappresenta il fallo di Osiride, padre di Horus. Una rete di suggestivi misteri di ispirazione massonica.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)