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Doping in palestra dieci arresti in Puglia 65 gli indagati Così il legale di Bufano

 
Doping in palestra dieci arresti in Puglia 65 gli indagati Così il legale di Bufano

Mercoledì 11 Giugno 2014, 09:17

03 Febbraio 2016, 05:07

BRINDISI - Un body builder professionista deve integrare la propria preparazione con l’utilizzo di sostanze vietate": lo aveva detto in un interrogatorio Daniele Seccarecci, noto body builder italiano. Era il 2011: due anni dopo, a 33 anni, il culturista professionista con il braccio più grande al mondo morì a Taranto, stroncato da un infarto. Proprio in quel periodo l’inchiesta dei carabinieri del Nas, coordinata dalla procura di Brindisi, e in particolare dal sostituto Milto Stefano De Nozza, era nel pieno del suo corso.

Agli inizi di settembre 2013, quando si verificò la tragedia, i magistrati stavano valutando se chiedere l’applicazione di misure cautelari. Anche Seccarecci era nel mirino, non personalmente in veste da indagato, ma per il "metodo" che gli investigatori ritengono che abbia adottato e trasferito anche ad altri. Ad una persona in particolare, il 'discepolò Giuliano Bufano, 41 anni, titolare di una palestra a Mesagne (Brindisi), preparatore di numerosi atleti che partecipano a gare pubbliche di body building, con il quale avrebbero costituito – secondo l'accusa – un’associazione per delinquere a cui partecipano anche altre persone fra le 10 raggiunte stamani in Puglia da un provvedimento di custodia cautelare ai domiciliari (un’altra persona è stata arrestata in flagranza a Palermo, nel corso di una perquisizione).

L’inchiesta coinvolge alcuni istruttori e proprietari di palestre del Brindisino ma ha interessato diverse province, tra cui Bari, Taranto, Lecce, Roma, Napoli, Palermo, Catania, Messina, Parma, Reggio Emilia e Ascoli Piceno.

In tutto sono 65 gli indagati nell’inchiesta chiamata "Belzebù", dal soprannome di uno dei presunti 'gurù che prescrivevano illegalmente farmaci a gente che non ne aveva necessità fisica per patologie, ma che voleva semplicemente, a quanto emerso dalle indagini, accrescere la propria massa muscolare per partecipare alle competizioni. Tra i 10 arrestati c'è anche Paolo De Vizzi, 40enne di Manduria (Taranto), disabile, noto alle cronache per aver centrato il record di permanenza in immersione. È ritenuto dagli investigatori uno dei fornitori dei farmaci dopanti.

I medicinali sono quelli usati per curare il nanismo, poi il testosterone, e perfino farmaci veterinari somministrati normalmente ai cavalli. Gli effetti collaterali sarebbero gravissimi, stando agli approfondimenti fatti dall’accusa: danni irreparabili all’apparato riproduttivo, alla prostata, problemi cardiovascolari: "Il rischio è concreto – scrivono i magistrati - in alcuni casi già tradottosi in danno, come nei casi di due assuntori uno colpito da infarto e l’altro da collasso".  Due i malori accertati: in entrambi i casi a patirne le conseguenze body builder appena dopo una gara, al termine di un’estenuante settimana di trattamenti 'intensivì e poi di assunzione di altre sostanze per mascherare le tracce del doping in vista di eventuali controlli.

Flaconi e pillole venivano acquistate online attingendo dal mercato nero o da farmacisti del Brindisino, compiacenti, altri invece prontissimi a denunciare. Le ricette mediche venivano falsificate: un euro, tre euro al massimo per prodotti che costano al Servizio sanitario nazionale più di 370 euro a scatola. Ecco perchè fra le accuse, oltre all’associazione per delinquere, alla commercializzazione di steroidi e anabolizzanti, al falso e all’esercizio abusivo della professione, c'è anche la truffa allo Stato. Un falso medico è stato scoperto: è proprio colui che in passato fornì medicinali a Seccarecci. Anche un falso dietologo e finti farmacisti. Tutto un bluff, dunque, secondo l’accusa con un unico fine: costruirsi un fisico bestiale e vincere nelle competizioni sportive.
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