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Potenza, giallo Esposito spuntano due biglietti delle ferrovie trascurati

 
Potenza, giallo Esposito spuntano due biglietti delle ferrovie trascurati

Venerdì 26 Luglio 2013, 16:24

03 Febbraio 2016, 03:19

di Fabio Amendolara

POTENZA - Anno 2001: nell’alloggio di servizio del commissario, sul comodino accanto al letto, ci sono due biglietti delle ferrovie dello Stato. Anno 2013: i due biglietti sono ancora tra i reperti dell’inchiesta finita in archivio. E non sono mai stati analizzati. Ma potrebbero essere in qualche modo legati al giallo di Anna Esposito, il commissario morto in misteriose circostanze il 12 marzo del 2001 nella caserma della polizia di Stato in via Lazio a Potenza.

È il nuovo particolare che riemerge dagli atti dell’inchiesta giudiziaria di 12 anni fa. I biglietti ferroviari erano entrambi del commissario? Oppure qualcuno che ha viaggiato con lei quella domenica pomeriggio si è trattenuto, poi, a casa sua? «Supplemento investigativo», lo definiscono gli investigatori. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Potenza Michela Tiziana Petrocelli l’altro giorno - come svelato dalla Gazzetta - ha concesso al pubblico ministero Sergio Marotta sei mesi d’indagini per risolvere il giallo.

L’ipotesi: «Omicidio volontario». «Fu suicidio», secondo il pm che indagò all’epoca. Nonostante i medici che effettuarono l’autopsia descrissero il suicidio, per impiccamento, come «atipico», perché i piedi della donna toccavano il pavimento. Nonostante in Procura sapessero che l’alloggio e l’ufficio del commissario erano stati rovistati da qualcuno. Nonostante dall’agenda del commissario fossero state strappate alcune pagine. Accanto al corpo esanime fu trovata una penna, ma non un pezzo di carta. Sulla penna, come sulla cintura che trovarono stretta al collo del commissario, non furono mai prese le impronte digitali. Enzo è il papà di Anna. Dopo 12 anni e un’indagine raffazzonata e chiusa troppo in fretta ha chiesto alla Procura la riapertura del caso: «Come si può morire con una cintura lunga solo 93 centimetri a cui devono essere fatti i nodi alle due estremità?». Anna, inoltre, aveva la pistola d’ordinanza. Ed è difficile credere che con un’arma a disposizione la poliziotta abbia preferito stringersi al collo la cintura della divisa. E i biglietti del treno? Sarà necessario analizzarli per accertare, o escludere, eventuali connessioni con la morte della poliziotta.
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