di ANTONIO GALIZIA
CONVERSANO - «Scusate, mi viene da piangere. Ho un pace maker al cuore, vivo della mia attività artigianale, devo tirare avanti la mia famiglia e fare fronte alle spese mediche non solo mie, non riesco a tenere il passo con tasse e tributi e mi fanno dannare così». Francesco Paolo Sibilia, 54 anni, è tra i tantissimi contribuenti colpiti in pieno dalle cartelle esattoriali, più o meno inappuntabili, inviate da Equitalia. L’ultima è da brividi: gli è arrivata una notifica che comunica la vendita all’asta della sua abitazione per una cartella che dagli iniziali 80 euro è schizzata a 61mila 638.
Ha provato a chiedere spiegazioni. Si è fatto aiutare da Alberto Goffi, dell’associazione consumatori «E’ qui l’Italia» e da «Federitalia». Ha anche chiesto a Equitalia lo «sgravio», ovverossia la cancellazione, totale o parziale del debito laddove il contribuente dimostri di «non dover pagare». Credeva Sibilia di poter ottenere giustizia e pagare, magari a rate, solo la «sorte capitale», cioè la metà di quanto richiesto. Non è stato così: l’ufficio riscossioni di Bari ha fissato per domani, 20 marzo, alle 9, l’asta di vendita della sua abitazione. Da mercoledì Sibilia e la sua famiglia rischiano di restare senza un tetto. Una situazione drammatica alla quale non vuole soccombere. Per questo l’artigiano ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica e una querela alla stazione Carabinieri.
«Ai giudici chiediamo se l’agenzia della riscossione abbia praticato tassi da usura. Da una perizia sulle mie cartelle - spiega l’artigiano - redatta dagli esperti di “Federitalia” e consegnata alla Procura di Bari è emersa l’applicazione di interessi oltre il tasso-soglia antiusura». Sibilia racconta la brutta e inquietante disavventura che sta frustrando e prostrando lui e la sua famiglia.
«Dalla cartella si ricava che la contestazione mossa a me nasce da una serie di accertamenti per pagamenti di contributi e tributi riferite agli anni passati. Quando mi è arrivata la notifica con la comunicazione della vendita all’asta della casa, che ho costruito grazie ai risparmi accumulati in una vita dalla mia famiglia, sono impallidito. Ho chiesto spiegazioni alla sede Equitalia di Bari. Mi hanno detto che gli sgravi competono agli enti impositori. Mi sono rivolto agli enti impositori ma anche da questi non ho ricevuto alcuno sgravio».
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Martedì 19 Marzo 2013, 09:02
01 Aprile 2019, 16:41