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La Puglia scalda Berlino Banda di Ruvo e Pino Minafra una sfida musicale vinta

 
La Puglia scalda Berlino Banda di Ruvo e Pino Minafra una sfida musicale vinta

Venerdì 15 Marzo 2013, 09:10

03 Febbraio 2016, 02:34

di UGO SBISÀ 

Portare la musica da strada nelle sale austere dei Berliner Philharmoniker è un’operazione rischiosa, ma non impossibile e quasi certamente, a partire da oggi, il pubblico di Berlino conserverà un ricordo vivido ed entusiasmante dei riti pugliesi della Settimana Santa, pur non avendo mai messo piede dalle nostre parti. Merito di Pino Minafra e della Banda di Ruvo, che hanno saputo portare tutto il calore e i colori del Sud nella gelida - climaticamente parlando - capitale tedesca, in questi giorni stretta nella morsa del freddo, con minime che hanno sfiorato i 10 gradi sotto zero e neve e ghiaccio nelle strade, ma che non hanno bloccato i cantieri seminati in ogni zona della città. 

Il concerto di Minafra & co si è tenuto nella sala normalmente dedicata alla musica da camera e certo faceva una strana sensazione vedere il piccolo, ma ipertecnologico palcoscenico, normalmente adibito a ospitare trii e quartetti, completamente invaso da legni e ottoni, per un concerto che destava grande curiosità. Per l’occasione, infatti, il produttore Roger Willemsen si è incaricato personalmente di introdurre l’affollata platea al mondo della musica devozionale pugliese, affidando anche all’attore e doppiatore Christian Brückner, «voce» tedesca di Robert De Niro e Alain Delon, il compito di leggere alcuni passaggi tratti da diari di viaggio. 

Nel foyer invece, è stato allestito uno stand di «Pugliapromozione», completo di stampati che illustravano in tutte le lingue i riti quaresimali pugliesi. Un quadro esauriente, che però difficilmente si sarebbe rivelato incisivo senza la musica. Il programma è partito in maniera consueta per quanti conoscano i concerti della Banda di Ruvo: marce funebri di Luigi Cirenei e soprattutto dei fratelli Alessandro e Antonio Amenduni, glorie della tradizione rubastina che Minafra ha il merito di aver salvato da un oblio certo. Titoli ovviamente in tema con la Settimana Santa, come Giorno di dolore o Il pianto dell’orfano: per quest’ultimo, l’autore Antonio Amenduni, il più anziano dei due fratelli, ricevette addirittura una lettera di encomio da Giacomo Puccini. 

Musica lenta, dal forte impatto drammatico, caratterizzata dall’alternanza fra temi dolenti e improvvise «esplosioni» degli ottoni, sostenuti da vigorosi colpi di grancassa e che il maestro Michele Di Puppo ha diretto con grande passione e trasporto. Cambio di scena nel secondo tempo, quasi a voler ricordare che il sacro e il profano sono facce della stessa medaglia e che tutti e due concorrono a formare il mistero della vita. Spazio prima al quartetto delle Far aualla, i cui virtuosismi vocali hanno ormai raggiunto un tale livello da poterle paragonare per bellezza e intensità a formazioni di caratura internazionale, come le celeberrime Voci Bulgare. 

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