Sabato 06 Settembre 2025 | 17:42

Ieri amiche e mamme, oggi sposi

 

Sabato 03 Dicembre 2005, 00:00

05 Gennaio 2025, 16:22

MONTESILVANO (Pescara) - Al Municipio di Montesilvano sono arrivati secondo l'ordine imposto dalla tradizione: prima della sposa è comparso lo sposo, Cristian Silla, infermiere, elegantissimo in tight, che però fino a quattro anni fa per l'anagrafe si chiamava Elena ed era una donna già sposata e madre di una bambina.
Dettagli anagrafici del passato, cancellati da una decisione - presa contro tutto e tutti - di cambiare sesso. Con il classico ritardo è giunta la sposa («mi auguro che non ci abbia ripensato», ha scherzato il fidanzato, però con una punta di preoccupazione). Lei è Algia, detta «Antonella», Flati: collaboratrice di un service televisivo, due relazioni alle spalle e tre figli a carico, con Elena-Cristian aveva condiviso da bambina lo stesso collegio.
Avvolta in un vaporoso vestito bianco sormontato da una stola, in Comune l'hanno accompagnata per mano il figlio di 18 anni, Francesco, e la figlia di 8 anni. Due anni fa le ex-compagne di collegio si sono ritrovate, ma Elena era diventata un uomo: la sottile, reciproca antipatia dell'infanzia si è trasformata in amore, prima nascosto, coronato ora dal matrimonio celebrato davanti a cameraman, fotografi e decine di curiosi.
Per l'acconciatura hanno scelto lo stesso parrucchiere, Donatello Berardinucci, coiffeur del 15° concorso Miss Italia nel Mondo. Il classico bacio è stato ripetuto più volte, stando attenti a non impallare la telecamera.
Tra tanta emozione, le fedi sono rimaste incastrate nel cuscino: l'assessore che celebrava il rito ha chiesto le forbici per estrarle, ma poi ha fatto da solo. Applausi. Sorrisi. Poi tutti al ristorante.
Un matrimonio apparentemente come tanti, se non fosse per il passato di lui che ha attratto l'interesse dei media.
«Rispetto, ma non condivido», ha commentato una donna. «Se sono felici, va bene così. In fondo siamo nel 2005», ha ribattuto un passante agganciato da una troupe televisiva.
Ma il più contento tra gli invitati sembrava Nicola Cucullo, ex sindaco missino di Chieti. Lo stesso che cinque anni fa accese la polemica contro il «Gay Pride» di Roma, minacciando di organizzare in risposta un «bel corteo di maschiacci». Fu rude la polemica contro l'allora sindaco della Capitale, Francesco Rutelli, «colpevole» a suoi occhi di avere autorizzato la manifestazione omosessuale.
Amico della coppia, Cucullo ha ammesso che si è trattato di un «matrimonio particolare, al quale - ha sottolineato con affetto - partecipo con tutto il mio cuore. Mi ricordano i telefoni bianchi degli anni Venti e Trenta, che lasciavano una scia di profumo e tradizione».
Una serenità che stride con le storie difficili dei due sposi. Elena (oggi Cristian) è stata abbandonata dai genitori e ha trascorso l'infanzia in un istituto di suore, a Giulianova, dove era nata 32 anni fa. In quel collegio è cresciuta fino alla maggiore età anche Algia (nome che in greco significa «dolore»), nata 35 anni fa nella vicina Silvi.
Elena fu adottata da una famiglia. I nuovi genitori le sono stati vicini. Ha anche avuto una figlia oggi di 10 anni, ma quando è diventata Cristian i genitori adottivi non hanno condiviso la scelta. Tant'è che oggi in Municipio non si sono fatti vedere. «Anche loro lo hanno abbandonato - ha detto la sorella dello sposo, Mary -. Io invece sono contenta per lui, sono felice che abbia avuto questo coraggio». Cristian - invitando «tutti coloro che vivono la mia situazione, e immagino siano tanti, a non nascondersi dietro un dito» - ha ricordato che «la vita è breve» e complessa: «La sofferenza che ho vissuto, in fondo mi ha comunque aiutato a capire meglio le donne. So cosa sono una gravidanza, un parto».
Ha glissato, dispiaciuto, sull'assenza dei genitori adottivi. Ma la sua bambina, che invitava Elena a «mettere il rossetto, come le altre mamme», invece «ha capito. Ha seguito tutte le mie scelte, pienamente consapevole. È stata lei a scegliere il mio nuovo nome, Cristian».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)