BARI - Abbandonati, quasi sempre, accanto ai cassonetti dei rifiuti. Capita anche però che qualcuno - almeno per i “pezzi” più piccoli - addirittura li butti all’interno. Fanno capolino agli angoli delle strade e anche nelle aree verdi delle città, nascosti dietro siepi e lanciati magari dal finestrino dell’auto in corsa. Insomma una nuova tipologia di discarica selvaggia dove se ne trovano di tutti i modelli e di tutte le grandezze. Uno spettacolo indecoroso, oltre che nocivo per la salute e l’ambiente, che meriterebbe una attenzione particolare in termini di controllo e di applicazione delle sanzioni.
Non è ancora chiaro? Con un piccolo sforzo di memoria si materializzeranno innanzi ai vostri occhi tanti «televisori rifiuti» come semplici sacchetti di plastica. Sono loro le «vittime» del passaggio dall'analogico al digitale terrestre (oltre a tutti i cittadini che continuano ad avere problemi con effetto neve o quant’altro). Anche questo è un regalino dello «Switch Off» che ha visto rivoluzionato il mondo della televisione. Purtroppo, però, non vi è stata una rivoluzione in ambito di comportamenti civili se si considera che sono troppi i televisori che giacciono ai piedi dei cassonetti.
La moda di disfarsi in maniera barbara ed incivile della Tv crea non pochi problemi all’ambiente e alla sicurezza dei cittadini. Non è difficile immaginare che molti dei componenti interni sono non proprio compatibili con il nostro benessere. Il rifiuto elettronico non può e non deve essere trattato alla stregua di uno normale. Al contrario necessita di uno speciale smaltimento regolato dal Leggi in materia di ambiente. Si comprende che ha poco senso pensare di abbandonarlo per strada perché nove volte su dieci i televisori diventano bersaglio di altri stupidi che lo rompono in malo modo. Indispensabile ricordarsi, inoltre, che è possibile consegnare il vecchio televisore al rivenditore al momento dell'acquisto del nuovo e la rottamazione, come sancito dalla Legge, deve essere gratuita essendo il costo dello smaltimento già compreso nel prezzo del nuovo.
Ma cosa contiene un televisore classico con tubo catodico? vetro (48%); plastica (16%); ferro (12%); rame (3%) e alluminio (0,4%), tutti materiali riciclabili che se smaltiti correttamente potrebbero anche produrre un beneficio economico. La direttiva europea in materia (2002/96) è più che chiara e in Italia il decreto legislativo 151/2005 ha come obiettivo quello di «prevenire la produzione di rifiuti Raee (rifiuti apparecchiature elettriche ed elettroniche), promozione del reimpiego e riciclo per ridurne la quantità destinata allo smaltimento in discarica e non, per ultimo la riduzione dell'uso di sostanze pericolose contenute in queste apparecchiature secondo la direttiva RoHs (Restriction of Hazardous Substances), obbligatoria dal 1° luglio 2006, che pone vincoli all'uso di piombo, cadmio, mercurio, cromo esavalente, bifenili polibromurati, etere di difenile promobromurato per i prodotti fabbricati o importati nell'Ue».
I più creativi e amanti del vintage, potrebbero da un lettore dvd, da un vecchio videoregistratore o da un Tv color di vecchia concezione stilistica addirittura crearsi del «complementi di arredo» personalizzati. In questi casi è opportuno ricordarsi della presenza di sostanze nocive. In internet, altro luogo dove a breve sbarcherà la Tv - preparatevi alle Web Tv - sono molti gli internauti che offrono consigli per trasformare la Tv in un sofà o un acquario. Perchè non provarci?