Benchè ferito l'uomo ha compiuto pochi passi ancora, forse un tentativo di sottrarsi alla furia omicida, ma è caduto lungo il marciapiede raggiunto da un altro colpo. Alcuni pallettoni si sono conficcati in un muro adiacente. Prontamente soccorso, Cordì è stato prima trasportato all'ospedale cittadino e poi trasferito a quello di Locri, dove la vittima abitava. Benchè il delitto sia stato commesso in un'ora in cui la zona era molto frequentata, gli inquirenti non sono riusciti a raccogliere alcuna testimonianza utile alle indagini affidate alla Polizia del Commissariato di Siderno col coordinamento della Procura della Repubblica di Locri. Anche i Carabinieri della Compagnia di Locri sono comunque mobilitati ed impegnati nelle indagini che molto probabilmente saranno trasferite alla DDA di Reggio Calabria. Salvatore Cordì era figlio di Domenico, ucciso nel 1969 a Locri, nella strage di Piazza Mercato, che segnò l'inizio della lunga faida con la famiglia Cataldo.
Salvatore Cordì era uscito indenne dall'operazione della DDA di Reggio Calabria chiamata in codice «Zagara». Era nipote di Antonio Cordì, attualmente detenuto perchè condannato all'ergastolo a seguito dell'Operazione «Primavera» (1997), e di Cosimo Cordì, (fratello di Antonio e di Domenico) ucciso nell'autunno del 1997 mentre in bicicletta stava percorrendo la statale 106 tra Locri e Siderno. Quella sera, Salvatore si trovava con lo zio e riuscì a salvarsi dileguandosi lungo la fiumara Novito.
L'omicidio di ieri sera, ad avviso degli inquirenti, apre nuovi, inquietanti scenari nel mondo della criminalità organizzata della Locride e lascia presagire che si sia riaperta una faida tra opposte famiglie della zona. Lo scorso mese di febbraio a Locri era stato ucciso Giuseppe Cataldo, poco più che trentenne, dopo un periodo di apparente calma.
Con l'Operazione «Primavera», condotta nell'ottobre del 1997 dai Carabinieri di Locri e dalla DDA reggina, gli inquirenti ritenevano di avere inferto un colpo decisivo alle contrapposte famiglie dei Cataldo e dei Cordì ed ai loro gregari.
L'operazione aveva portato all'arresto ed alla condanna di decine di persone consentendo di fare luce su moltissimi fatti di sangue, estorsioni e danneggiamenti verificatisi in città per un ventennio. Due omicidi eccellenti, quello di Giuseppe Cataldo, avvenuto a febbraio, e quello di Salvatore Cordì, che non lasciano purtroppo spazio alcuno all'ottimismo. Gli equilibri sono evidentemente saltati ed il rischio d'una nuova guerra di ndrangheta non è purtroppo lontano o frutto di facile catastrofismo. Tra le tante chiavi di lettura dell'omicidio di ieri sera, gli inquirenti cercano di darne una anche al fatto che Salvatore Cordì sia stato assassinato a Siderno ; evidentemente nella sua Locri la vittima era meno vulnerabile. Proprio la cittadina di Siderno in appena una settimana è stata triste teatro di due efferati omicidi.
Martedì 24 maggio, intorno alle 22, è stato infatti assassinato il giovane commerciante Gianluca Congiusta, 32 anni, incensurato, anche lui finito a colpi di fucile caricato a pallettoni. Il secondo, appunto, ieri sera ha coinvolto Salvatore Cordì.
















