Sabato 06 Settembre 2025 | 15:58

San Vito dei Normanni, citofona ai vicini e accoltella una 17enne: arrestato

 
Redazione online

Reporter:

Redazione online

ambulanza 118 notte

L'uomo, un 52enne del posto, soffrirebbe di disturbi psichici. La ragazza è grave in ospedale

Domenica 01 Ottobre 2023, 11:39

17:06

SAN VITO DEI NORMANNI - Una 17enne è stata accoltellata all’addome la scorsa notte a San Vito dei Normanni, in provincia di Brindisi, ed è ora ricoverata in gravi condizioni in ospedale.

Tutto è accaduto intorno alla mezzanotte, in via Azzariti. La ragazza ha aperto al vicino ed è andata andata alla porta. A quel punto l'uomo, di 52 anni, per motivi ancora tutti da capire l'avrebbe aggredita e colpita con un coltello all'addome.

Sul posto, immediatamente allertata, un'ambulanza del 118 che ha condotto la ragazza in ospedale e i carabinieri.

I militari hanno raggiunto l'uomo che nel frattempo aveva trovato rifugio in casa. Era lì, e aveva ancora il coltello fra le mani. I carabinieri, dopo averlo disarmato, lo hanno dichiarato in arresto, con l'accusa di tentato omicidio, e traferito al reparto di psichiatria dell’Ospedale Perrino. L'uomo soffrirebbe di problemi psichici.

Quanto alla 17enne, è ricoverata in terapia intensiva nello stesso nosocomio. Le forze dell’ordine stanno acquisito ulteriori testimonianze per ricostruire l’intero contesto dell’episodio, e per accertare un eventuale movente dell’aggressione. 

«L'aggressione avvenuta a Brindisi ai danni di una ragazzina di diciassette anni non deve portarci ad equazioni con infermità mentali. Si tratta di errori evidenti». Lo afferma il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi, presentatore della proposta di legge di modifica degli articoli 88 e 89 del codice penale che disciplinano l’infermità e la seminfermità mentale.

«Troppe volte - afferma - ricorriamo ad equazioni errate perché non accettiamo che possa esserci la violenza fine a se stessa o vediamo concedere seminfermità assurde come è successo con Alberto Scagni. Questo è un Paese nel quale alcuni boss della ndrangheta si sono visti concedere l’incompatibilità con il carcere per la claustrofobia e in cui c'è una sentenza della Cassazione a sezioni unite del 2005, la 9136, che ha conferito dignità ai disturbi di personalità aprendo le porte del carcere a tanti criminali come Renato Valboa e Giandavide De Pau».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)