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Ex Ilva, il Mise autorizza i commissari Ilva a modificare contratto. Accordo firmato

 
Redazione online

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«Tragedia sfiorata all'Acciaieria 2 dell'ex Ilva di Taranto»

L'ex Ilva di Taranto

Invitalia e ArcelorMittal hanno firmato la proroga: tradue anni la salita dello Stato dal 38 al 60%

Martedì 31 Maggio 2022, 14:54

16:21

TARANTO - Il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha autorizzato i commissari straordinari del gruppo Ilva a sottoscrivere l’accordo di modifica del contratto quadro con le società del gruppo Acciaierie d’Italia. Lo schema prevede «una proroga al 31 maggio 2024 dei termini, precedentemente fissati al 31 maggio 2022, per il verificarsi delle condizioni a cui è vincolato l’obbligo di acquisto dei complessi aziendali da parte di ADI». Una notizia che ha fatto tremare i polsi a Palombella, che alla notizia si è scagliato contro il Governo.

«Adesso è ufficiale - ha esordito il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella - anche il ministro dello Sviluppo economico Giorgetti ha dato l’ok senza batter ciglio all’accordo di modifica del contratto quadro con le società del Gruppo Acciaierie d’Italia. Si parla di riconferma di investimenti e interventi di riqualificazione ambientale relativamente a un piano industriale che non conosciamo e che aspettiamo di conoscere da due anni. Un altro macigno che si abbatte su questa vertenza».

«La cassa integrazione straordinaria - aggiunge - che noi non abbiamo firmato, ma che il ministero del Lavoro ha concesso doveva traguardare a un anno, ma qui si parla di una proroga di due anni. Cosa significa? Cosa comporterà per i lavoratori? La cosa certa è che ancora una volta si compiono scelte incoscienti che non tengono conto di quello che stanno vivendo proprio i lavoratori e i cittadini».

Lo stabilimento di Taranto, conclude il leader della Uilm, «non può reggere al peso di queste incertezze per altri due lunghi anni. Pretendiamo di conoscere una volta per tutte le intenzioni reali di Giorgetti e del Governo e per quanto ci riguarda siamo pronti a mettere in campo tutte le iniziative necessarie per ottenere le risposte che attendiamo ormai da troppi anni». 

Ma Invitalia e ArcelorMittal hanno firmato la proroga all’accordo su Acciaierie d’Italia, dandosi altri due anni per la salita dello Stato dal 38 al 60% per 680 milioni, quanto serve per acquistare gli asset oggi in affitto. Questa mattina a Milano a rappresentare Acciaierie d’Italia (Adi) era presente l’ad Morselli che l’accordo prevede confermata nel suo ruolo fino al 2024, così come il resto del cda.

Acciaierie d’Italia Holding ha confermato la firma dell’accordo che consentirà a Ilva di chiedere la revoca dei provvedimenti giudiziari che gravano sullo stabilimento di Taranto.

«Gli azionisti di AdIH, il gruppo ArcelorMittal e Invitalia - si legge nella nota - hanno firmato oggi una proroga del loro accordo di investimento e parasociale, che conferma l’assetto proprietario e di governance di AdIH per i prossimi 2 anni».

«È una proroga importante, perché abbiamo tempo di terminare il piano ambientale e di impostare i prossimi investimenti, quindi è molto utile», ha l’ad di Acciaierie d’Italia, Lucia Morselli, al termine della firma della proroga. «La priorità - ha aggiunto - è la normalità, essere un’azienda normale, avere un orizzonte abbastanza lungo sul quale lavorare e lavorare per quelli che sono i piani e gli investimenti concordati per gli azionisti». «Due anni danno molta stabilità, si può lavorare moltissimo. Io ricordo cos'era l’azienda due anni fa, adesso è una cosa completamente diversa. Adesso è un’azienda autonoma, in utile, in due anni si possono fare grandissime cose». 

Sulle prospettive di assorbimento dei lavoratori ex Ilva, Morselli ha evidenziato come «avranno anche loro una soluzione ma la dovremo gestire insieme ad altri attori, come ovviamente commissari, sindacati e governo».

RIUNIONE A TARANTO IL 15 GUGNO

«L'ex Ilva è una questione nazionale su cui è necessario che sia il presidente del Consiglio Draghi a garantire il confronto. È per tali ragioni che abbiamo convocato una riunione a Taranto il 15 giugno, insieme a Fim e Uilm e ai delegati di tutti gli stabilimenti del gruppo, per rilanciare l’iniziativa sindacale». L'incontro è stato ufficializzato da Michele De Palma, segretario generale della Fiom Cgil dopo la proroga fino al 31 maggio 2024 dell’affitto dei complessi aziendali di Ilva.

«La scelta di rinviare - aggiunge - avrà ulteriori ripercussioni sulle condizioni degli impianti, anche in termini di sicurezza, sulla cassa integrazione per i lavoratori del gruppo e sugli investimenti per assicurare il futuro dell’industria e la transizione ambientale. La Fiom discuterà con le altre organizzazioni sindacali le iniziative da intraprendere, in tutte le sedi, per difendere i lavoratori, i cittadini e l’industria».

Per De Palma «la scelta di spostare di due anni la conclusione del percorso di acquisizione degli impianti da parte dello Stato non ha alcuna giustificazione: il rinvio dell’ingresso in maggioranza di Invitalia e la firma di un contratto senza trasparenza sui contenuti. La decisione del Ministro Giorgetti di autorizzare l’operazione è l’ennesima presa di posizione senza confronto sul destino dei lavoratori dell’ex Ilva e sugli interessi generali del Paese». 

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