In Puglia e Basilicata
L'intervista
29 Maggio 2022
Antonella Inciso
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I giovani, il lavoro, la civiltà dell’amore. È nei giorni della festa di San Gerardo La Porta, patrono di Potenza, che Salvatore Ligorio, arcivescovo metropolita della Diocesi di Potenza, Marsiconuovo e Muro Lucano, e presidente della Conferenza episcopale di Basilicata, traccia la strada che la Chiesa potentina e lucana deve percorrere in questo tempo di guerra e di post pandemia. Una strada fatta di ascolto e di vicinanza. Una strada di cammino comune e di sostegno agli ultimi.
Monsignor Ligorio la città di Potenza celebra quest’anno la festa di San Gerardo dopo la pandemia ma con una guerra «sulla porta di casa». Qual è l’attualità del messaggio di San Gerardo La Porta?
«L’accompagna innanzitutto la gioia che la gente esprime e comunica nel ritrovare il gusto della festa di San Gerardo. Un gusto che parte dall’intimo del cuore, dal bisogno di sapersi relazionare e stare insieme. Il superamento significativo di questa pandemia è di non rimanere chiusi ed isolati ma di riprendere le relazioni e le comunicazioni. E questo mi pare già un elemento positivo perché la comunità vive la sua situazione di cittadinanza e di unità...
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