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Bufera parentopoli Arpal Puglia, ai politici pure incarichi legali

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Bufera parentopoli Arpal Puglia, ai politici pure incarichi legali

Spunta una consulenza al consigliere barlettano Bufo: la figlia presa come interinale

Mercoledì 20 Aprile 2022, 07:30

12:45

BARI - La prima coincidenza è stata già raccontata negli scorsi giorni. Teresa Rita Bufo, figlia del consigliere comunale barlettano Giuseppe Bufo, è una delle 230 persone che hanno superato la selezione interinale indetta dall’agenzia per il lavoro pugliese Arpal. La seconda coincidenza riguarda il padre, uno degli esponenti politici che hanno aderito alla lista Puglia Popolare del direttore generale dell’Arpal, Massimo Cassano. Anche il padre, come la figlia, ha ottenuto un incarico dall’Arpal.

Coincidenze. O, per dirla con il presidente della Regione, Michele Emiliano (che giorni fa ha minimizzato il caso delle parentele rinvenute nelle liste del personale Arpal), «ricorrenze». Fatto sta che il 22 febbraio scorso l’avvocato Giuseppe Bufo ha ottenuto dal direttore generale Cassano l’incarico per assumere il patrocinio legale dell’Agenzia davanti alla sezione Lavoro del Tribunale di Trani, in un procedimento (udienza prevista il 13 giugno) di accertamento tecnico preventivo attivato da un dipendente, procedimento in cui è parte anche la stessa Regione.

Dal punto di vista tecnico si tratta di una consulenza professionale da circa 1.016 euro, in sé assolutamente legittima. Resta, appunto, la doppia coincidenza. Giuseppe Bufo è passato con Puglia Popolare il 7 agosto 2021, quando ha esordito nel nuovo ruolo politico con la richiesta di azzeramento della giunta. Tre mesi dopo, il 13 ottobre 2021, il sindaco di Barletta, Mino Cannito, è stato sfiduciato con il voto decisivo dell’avvocato 58enne eletto nel 2018 con la coalizione di maggioranza. Il 9 novembre 2021 l’agenzia interinale JobItalia pubblica il bando per la ricerca del personale da impiegare in Arpal (un bando che doveva rimanere aperto 4 giorni ma che poi è stato prorogato dopo la pubblicazione di un articolo su «Repubblica»): tra i vincitori c’è appunto Teresita Bufo, 25 anni, laureata, assunta con contratto di somministrazione di categoria D, che è stata destinata al Centro per l’impiego di Corato e che ora potrà partecipare a un concorso propedeutico alla stabilizzazione. L’8 febbraio l’Arpal chiede all’avvocato Bufo un preventivo «per affidamento di incarico di rappresentanza e difesa in giudizio» dell’agenzia davanti al Tribunale di Trani. L’incarico si perfeziona quattro giorni dopo, giusto in tempo per il deposito della memoria in Tribunale.

Il caso della Parentopoli, con l’assunzione in Arpal (tramite agenzia interinale, o nelle liste dei «formatori» dell’ente di formazione Epcpec) di consiglieri comunali, circoscrizionali (o loro parenti) che hanno aderito alla lista di Cassano, è stato sollevato la scorsa settimana dalla «Gazzetta». L’elenco delle coincidenze è lungo. A partire dal Comune di Bari, dove Puglia Popolare ha costituito il gruppo politico a Bari: all’Arpal sono entrati come formatori i due figli del consigliere Giuseppe Di Giorgio (Annamaria, in direzione generale, e Pasquale detto Livio, «collaboratore mirato») e la figlia del consigliere Giuseppe Neviera, Gaia (al Centro per l’impiego di Rutigliano). Al 5° Municipio la lista di Cassano può contare sul consigliere Alessandro Lapenna (cugino della moglie del dg), che ha avuto un contratto interinale così come il consigliere Michele Piscopo. Anche la (ex) segretaria provinciale barese di Puglia Popolare, Simona Vitucci, che è anche consigliere comunale a Modugno, ha un avuto un contratto da formatore con Epcpep, così come Mauro Battista, consigliere comunale di Triggiano, e Mariangela Tesoro, figlia del vicesindaco di Terlizzi, Franco. Tutti esponenti politici che hanno aderito alla lista di Cassano. Situazioni simili ci sono anche in altri Comuni dove si voterà a giugno, e dove Puglia Popolare presenterà le liste. Anche per questo, quattro consiglieri regionali di maggioranza (Tutolo, Amati, Mazzarano, Mennea) hanno presentato una proposta di legge per far decadere Cassano. Emiliano, a prescindere dalle «ricorrenze», ha aperto alla possibilità che l’Arpal possa essere affidata a un consiglio di amministrazione.

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