MILANO - La Puglia in testa alle regioni per numero di ricorsi presentati all'Arbitro per le controversie finanziarie (Acf) nei suoi primi cinque anni di vita. Il sistema di risoluzione stragiudiziale delle controversie finanziarie tra investitori non professionali e intermediari finanziari gestito dalla Consob è stato segnato da un 2021 da record, chiuso con 39,2 milioni di euro di risarcimenti riconosciuti ai risparmiatori. È l’importo più alto in cinque anni di attività, segnala l'Authority in una nota. Rispetto ai 28,9 milioni restituiti nel 2020 dagli intermediari ai piccoli investitori l’incremento registrato nel 2021 è del 36 per cento.
Complessivamente, nel quinquennio 2017 - 2021, sono rientrati nelle tasche dei risparmiatori 120 milioni di euro con una percentuale di accoglimento dei ricorsi attestatasi in media al 67% (69% nel 2021). «Ciò di cui gli investitori retail necessitano - osserva Gianpaolo Eduardo Barbuzzi, presidente dell’Arbitro - sono informazioni migliori, non maggiori informazioni».
Nei cinque anni di attività l'Arbitro ha ricevuto in tutto 8.695 ricorsi e ha concluso 7.385 procedimenti. I numeri più alti, come provenienza geografica, «parlano pugliese». A rivolgersi all’Arbitro sono in prevalenza gli uomini (2/3 a fronte di 1/3 di donne), anche se sotto la soglia dei 40 anni il divario di genere tende ad attenuarsi. La provenienza geografica dei ricorsi è omogenea rispetto alle varie aree del Paese con la Puglia in testa quanto a numero di ricorsi.
All’origine dei contenziosi c'è il più delle volte un’informazione inadeguata sulle caratteristiche dei prodotti offerti e di conseguenza una scarsa consapevolezza da parte dei risparmiatori sull'investimento che si accingono a fare.