Superato lo stallo introdotto dal Sostegni ter sullo stop alle cessioni multiple dei crediti fiscali per i bonus edilizi, il settore delle costruzioni torna a «respirare» anche in Puglia. Inserite tra le «misure urgenti per il contrasto alle frodi in materia edilizia e sull’elettricità prodotta da impianti da fonti rinnovabili», il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Mario Draghi e dei ministri della Giustizia, Marta Cartabia, dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, e della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per il contrasto alle frodi in materia edilizia e sull’elettricità prodotta da impianti da fonti rinnovabili.
Il provvedimento (che potrebbe andare in Gazzetta già domani) sblocca il processo di cessione del credito dei bonus edilizi che ha subìto un rallentamento a seguito delle indagini in corso. La disposizione prevede che sarà possibile cedere il credito per tre volte e solo in favore di banche, imprese di assicurazione e intermediari finanziari e che lo stesso non possa formare oggetto di cessioni parziali successivamente alla prima comunicazione dell’opzione all’Agenzia delle entrate (dal prossimo 1° maggio). A tal fine viene introdotto un codice identificativo univoco del credito ceduto per consentire la tracciabilità delle cessioni.
Per spingere a maggior «prudenza» i professionisti, inoltre, arrivano multe severe (da 50mila a 100mila euro) e il carcere (da 2 a 5 anni) per il tecnico abilitato che nelle asseverazioni «espone informazioni rilevanti sui requisiti tecnici del progetto di intervento o sulla effettiva realizzazione» o «attesta falsamente congruità delle spese». E, inoltre, il Cdm fa propria la proposta del ministro del Lavoro, Andrea Orlando: per aumentare le tutele e la sicurezza nnei cantieri, niente bonus edilizi senza l’applicazione dei contratti collettivi nazionali di settore («È un passo avanti nella direzione giusta», ha commentato ieri il ministro della Salute, Roberto Speranza su Facebook).
Boom di nuove imprese Compulsando le serie storiche di Movimprese, l’analisi statistica trimestrale della nati-mortalità delle imprese condotta da InfoCamere, per conto dell’Unioncamere, sugli archivi di tutte le Camere di Commercio italiane, emerge chiaramente come i bonus edilizi abbiano stimolato favorevolmente il settore anche in Puglia e Basilicata. Sulle ali delle agevolazioni - a iniziare dal cosiddetto Superbonus 110% (varato nel maggio 2020) - si rialzano le curve di natalità delle nuove imprese registrate nel Settore Costruzioni. Curve che, in Puglia e in Basilicata, così come a livello nazionale, hanno toccato il loro minimo tra il 2018 e il 2019.
Andando in profondità, fino al livello provinciale emergono però alcune differenze. Nel Foggiano, per esempio, il crollo delle nuove imprese va avanti dal 2011 e nemmeno i bonus sono riusciti a stimolarla più di tanto, dimostrando così una certa, peculiare, rigidità. Viceversa, nel Brindisino, il trend di crescita delle nuove imprese edili è costante sin dal 2015, con una accelerazione che coincide proprio con l’avvio dei bonus.
In Puglia e in Basilicata, infine, le nuove imprese sono per circa il 50% individuali e le società di capitale sono solo il 35%.